Porti: Federagenti, opportunità dal Nord Africa e dal Medio Oriente
Santi, governo e Ue devono fare di più per relazioni
14 dicembre, 17:32 I porti del Mediterraneo, spagnoli, francesi e greci, hanno portato a casa una crescita del 7% dei traffici beneficiando del calo degli scali del Nord Europa che hanno perso l'8% del volume complessivo delle merci movimentate. I porti italiani invece non sono riusciti ad approfittare della crisi nordeuropea, ma possono ancora sfruttare le opportunità che si aprono, puntando su un rapporto più stretto con Nord Africa e Medio Oriente. Lo ha sottolineato Alessandro Santi, il presidente di Federagenti, la federazione nazionale degli agenti marittimi, in occasione dei Med Dialogues organizzati da Ispi e Ministero degli Esteri. "Oggi il mirino va puntato, e va fatto alla svelta, sui paesi del Nord Africa e del Medio Oriente (la cosiddetta area Mena) e sui traffici infra mediterranei a vantaggio non solo dell'Italia ma dell'Europa" spiega. Lo scenario è favorevole. "La crisi della Cina, esasperata dalle politiche anti-Covid, e la sempre più accentuata tendenza degli Stati Uniti a rafforzare con fenomeni di reshoring la produzione interna a discapito delle importazioni stanno spostando il baricentro possibile dei traffici italiani ed europei verso i paesi dell'area Mena, peraltro già fornitori di energia fossile e potenziali produttori di energie rinnovabili di primaria importanza" aggiunge Santi che lancia un appello: "Su questi mercati sia l'Italia che l'Europa possono e devono fare di più, con una ficcante politica di investimenti in tecnologia e infrastrutture favorendo la collaborazione industriale". (ANSA).