Nuova Zelanda: tonnellate petrolio in mare,e' disastro
Marea nera uccide pinguini blu. corsa per fermare fuoriuscita
11 ottobre, 19:28(ANSA) - SYDNEY, 11 OTT - Un disastro ambientale senza precedenti. Una marea nera di oltre 350 tonnellate ha ricoperto le acque cristalline della Bay of Plenty, uccidendo i caratteristici pinguini blu e diversi altri uccelli marini. La nave portacontainer di 236 metri che si è arenata mercoledì scorso su una barriera corallina nella Bay of Planty dopo una notte di tempesta con onde fino a 5 metri, ha perso cinque volte il petrolio fuoriuscito ieri, facendo cosi' avverare le piu' tragiche previsioni.
''Dobbiamo riconoscere - ha detto il ministro dell'Ambiente Nick Smith - che questo evento e' il disastro ambientale marittimo piu' significativo della Nuova Zelanda''. E non solo: ''da una prospettiva ambientale la situazione nei prossimi giorni peggiorera' in misura significativa''. Intanto si e' scoperto che le ultime ispezioni avevano rilevato diversi difetti nella nave. Dopo i danni subiti durante la notte, la portacontainer ha lanciato un Sos e la squadra di salvataggio di 36 persone impegnata a bordo e' stata evacuata dagli elicotteri. Ad aggravare la situazione il fatto che la grossa chiatta nei cui serbatoi veniva pompato il carburante e' rimasta danneggiata e per ora e' fuori uso. Le autorita' avvertono che sara' una questione di settimane e non di giorni, prima che la perdita sia contenuta.
E il disastro ambientale potrebbe essere immenso, se finiranno nella baia le 1700 tonnellate di greggio pesante che la nave trasportava. Sono cominciate intanto a pieno ritmo le operazioni di pulizia sulle spiagge, raggiunte dalle dense bolle di petrolio. La marea nera ha gia' ucciso diversi uccelli marini, fra cui i pinguini blu caratteristici della zona, e molti altri vengono trattati in centri di salvataggio della fauna dopo essere stati trovati ricoperti di petrolio.
E' emerso inoltre che recenti ispezioni della Rena prima che raggiungesse la Nuova Zelanda avevano denunciato diversi difetti, e che la nave era stata per questo detenuta temporaneamente in Australia per una serie di rettifiche. Il ministro dei Trasporti Steven Joyce ha rivelato oggi che la nave era stata ispezionata in Cina in luglio e in seguito a Fremantle in Australia. Il sindacato dei marittimi ha chiesto il rilascio di rapporti ufficiali sulla nave, dai quali risulterebbero difetti nei motori, nella manutenzione e anche nelle carte di navigazione. Circa 250 persone, fra cui specialisti accorsi da Australia, Gran Bretagna, Olanda e Singapore, sono impegnate nelle operazioni di pompaggio e di raccolta e contenimento del petrolio riversatosi in mare, mentre 300 militari sono impegnati a ripulire le spiagge. Le autorita' sperano che una volta estratto e pompato nei serbatoi di chiatte il petrolio a bordo, sara' possibile riportare in galleggiamento la nave, un compito di cui sono responsabili gli armatori, particolarmente complesso perche' meta' dello scafo e' incagliato nella barriera mentre l'altra estremita' galleggia ancora.(ANSA) XMC/