I mestieri della pesca candidati a Patrimonio Unesco
La regione è tra i nove gruppi che concorrono
20 aprile, 22:04Il Friuli Venezia Giulia fa parte di uno dei nove gruppi di azione locale, i cosiddetti "Flag" (Fisheries Local Action Group), sparsi in diverse regioni, che insieme hanno avviato l'iter per la candidatura alla "Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco". Un percorso nato nel 2017, perfezionato nel 2019 nel progetto dal titolo "Patrimonio Culturale della Pesca" e sostenuto dal Feamp, il Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l'acquacoltura.
L'avvio della strada verso la candidatura è stato presentato
oggi in Camera di commercio. Antonio Paoletti, presidente del
Flag GAC Friuli Venezia Giulia, ha spiegato che i vari gruppi
hanno concordato "una serie di attività di indagine e
comunicazione che hanno portato all'avvio dell'iter di
candidatura, mediante la compilazione del formulario e la sua
trasmissione alla Cniu, Commissione Nazionale Italiana per
l'Unesco". E ha aggiunto come l'intento sia quello "di far
conoscere e rispettare il mare e il mestiere della pesca, e di
divulgare il nostro prodotto, quindi il nostro pescato".
L'obiettivo, ha aggiunto Giovanni Dean, coordinatore del piano
d'azione del Flag GAC Fvg "è anche quello di dare un nuovo
impulso al settore pesca, ad esempio affiancando attività che
possano suscitare un interesse a livello turistico".
Dopo la presentazione del progetto, al Teatro Miela è stato
proiettato il documentario "Salsedine" che ripercorre storie,
tradizioni e culture legate ai mestieri del mondo della pesca di
diverse regioni: Abruzzo, Marche, Emilia-Romagna, Veneto
Friuli-Venezia Giulia e Toscana. (ANSA).