Trivellazioni: a rischio 'santuario' artico
Da Usa si' a campagna hell nonostante proteste ambientalisti
31 agosto, 19:59> (ANSA) - ROMA, 31 AGO - Potrebbero essere rimasti solo pochi giorni e l'Artico non sara' piu' ''l'ultimo continente incontaminato''. A ''violarlo'' saranno le trivelle della Shell, che dopo sei anni d'attesa e 4 miliardi di dollari spesi ha finalmente ricevuto il via libera del governo Usa per iniziare le prime operazioni di prospezione a caccia dell''oro nero', che secondo le stime sotto al polo Nord scorre in gran quantita'.
Con tempismo quantomeno 'sospetto', proprio quando la convention repubblicana si scagliava contro la politica energetica di Obama, il dipartimento degli Interni ha detto si' alle operazioni nel tratto di oceano Artico tra l'Alaska e la Siberia, e l'approvazione definitiva per il progetto per la sicurezza presentato dalla compagnia dovrebbe arrivare la settimana prossima, in piena convention democratica, anche se il segretario Ken Salazar ha smentito qualsiasi nesso: "La Shell può iniziare le operazioni nel mare di Chukchi - ha spiegato durante una conferenza stampa - piazzando 500 metri di alloggiamenti per il sistema che previene le fuoriuscite di petrolio, un dispositivo che chiude il pozzo se si perde il controllo. Ogni altra attivita' che approveremo in futuro sara' improntata alla massima sicurezza e protezione ambientale".
Secondo i rappresentanti della Shell interpellati dal New York Times la prima nave potrebbe arrivare nella zona di carotaggio entro 48 ore, e iniziare le operazioni in altri due giorni. Alcune stime affermano che il 13% delle riserve di petrolio mondiale e il 30% di quelle di gas si trovano nell'Artico, e anche i cambiamenti climatici stanno rendendo piu' facile il loro sfruttamento 'facendo ritirare' il fronte dei ghiacci. Tutte le associazioni ambientaliste si sono sempre scagliate contro la prospettiva, sia perche' le condizioni proibitive in cui comunque si lavorerebbe rendono piu' probabili gli incidenti sia perche' l'area e' fondamentale per alcune specie animali tra cui gli orsi bianchi e alcune specie a rischio di cetacei. Le posizioni 'verdi' non sembrano comunque smuovere l'amministrazione Usa, come dimostrato anche dalla apertura di nuove zone per le trivellazioni nel Golfo del Messico centrale sancita poco piu' di un mese fa. L'ultima azione spettacolare di Greenpeace risale a pochi giorni fa, quando gli attivisti hanno assaltato la piattaforma di Prirazlomnoie, nel mare di Barents, di proprieta' della Gazprom. Proprio il colosso russo ha annunciato che sospendera', almeno per il momento, i progetti di sfruttare il gas 'nascosto' sotto l'Artico, anche se le ragioni ambientaliste c'entrano poco: la decisione, scrive il Financial Times, si deve molto di piu' agli alti costi, resi ingiustificati dal calo della domanda.(ANSA). Y91-VC/