Ucraina: le imprese di superyacht temono l'impatto della guerra
La Russia mercato significativo per barche di lusso
04 marzo, 15:58 "Siamo preoccupati. Non possiamo ancora stabilire l'impatto verso i nostri cantieri, speriamo che la situazione si risolva il prima possibile". Il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi riassume così i timori del comparto sulle possibili ricadute della guerra Russia-Ucraina sulla filiera e sul mercato, parlando a margine del "Road to Expo Dubai", la giornata organizzata dalla Regione Liguria alla Borsa di Genova in vista della missione all'Expò di Dubai dal 10 al 13 marzo.
"Fino a una settimana fa le principali preoccupazioni erano su prezzi dell' energia, carenze di materie prime, problemi nella logistica che fanno sì che ci sia un'incertezza sulla possibilità di completare e consegnare tutte le unità da diporto che sono state ordinate e dovrebbero essere completate per la stagione in corso - commenta Stefano Pagani Isnardi, direttore dell'ufficio studi di Confindustria Nautica -. Ora con la crisi Russia-Ucraina è ovvio che ci sono anche conseguenze dal punto di vista dell'economia generale".
Oltre ai problemi comuni con tutti gli altri settori, nella nautica i più colpiti potrebbero essere i superyacht. "Il mercato russo, che è appannaggio del settore superyachts, non è quantificabile perché le imbarcazioni vanno sotto altre bandiere dalle Cayman a Malta - continua Pagani -. E' ovvio che i russi con le sanzioni potranno avere restrizioni non solo sull'acquisto di nuove unità ma anche sul loro utilizzo. La Gran Bretagna ha bloccato la possibilità per tutte le unità con bandiera russa o di proprietà russa o con personale russo a bordo di accedere ai porti e l'Ue sta valutando sanzioni analoghe".
"C'è molta preoccupazione - conferma anche Barbara Amerio di Amer Yachts, gruppo Permare, e presidente proprio del settore superyacht di Confindustria Nautica - è presto per capire, ma penso che ci possa essere anche un impatto sugli equipaggi delle imbarcazioni e anche sulla parte refitting". Timori condivisi anche dall'ad di Baglietto, Michele Deprati: "Bisogna tenere duro ed essere preparati perché qualche difficoltà la vedo all'orizzonte". (ANSA).