Marina militare:De Giorgi al vertice, via le navi antiquate
Ammiraglio figlio d'arte, suo padre capo stato maggiore nel '73
28 gennaio, 18:57Una Marina ''piu' snella e efficiente'' e' quella che da oggi si appresta a guidare l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, che nel suo discorso di insediamento annuncia un taglio alle navi piu' antiquate, per destinare le (poche) risorse disponibili alla manutenzione delle unita' piu' moderne della flotta.
''Abbiamo anticipato la dismissione di un grande numero di navi'', ha detto De Giorgi, sottolineando che il conseguente risparmio, insieme alla ''eliminazione degli sprechi'' e a riorganizzazioni varie, consentira' di concentrare le risorse su due priorita': il personale, ''assetto portante della forza armata'' (''dovremo fare ogni sforzo per tutelarne l'integrita' e la dignita''') e la flotta, appunto, ''unica ragione d'esistere della Marina stessa''.
Flotta che dovra' ''conservare le sue capacita' irrinunciabili e migliorare l'efficacia'', puntando su un minor numero di navi, ma piu' tecnologiche e all'avanguardia. Insomma, ha sintetizzato il nuovo capo di stato maggiore, si tratta di ''fare di piu' con meno, perche' se e' vero che le risorse sono in contrazione e' altrettanto vero che il nostro destino e' sul mare. L'esigenza di una Marina efficace e credibile e' sempre piu' vitale per la nostra nazione''.
De Giorgi - che subentra all'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, designato capo di Stato maggiore della Difesa - e' ''figlio d'arte'': suo padre, infatti, l'ammiraglio Gino De Giorgi, fautore della Legge Navale, fu capo di Stato maggiore della Marina dal 1973 al 1977. A lui De Giorgi junior ha dedicato questa giornata: durante la cerimonia aveva la sciabola del padre e, cuciti sulla divisa, i suoi galloni da ammiraglio.
De Giorgi - 60 anni, originario di Napoli, fino a ieri al comando della Squadra navale - ha quindi dedicato un passaggio dell'intervento di insediamento ai suoi colleghi, agli alti ufficiali, che invita ad ''affrontare il cambiamento anteponendo il bene della Marina ai nostri interessi individuali'', a ''combattere con durezza la corruzione, l'indolenza e l'ignavia'', a ''non ricercare le cariche per acquisire prestigio personale''.
''Se noi ammiragli - ha ammonito il capo di Stato maggiore - sapremo dare l'esempio di moralita' e di dedizione, allora meriteremo il privilegio del nostro rango e ispireremo la nostra gente a seguirci verso un futuro degno di essere vissuto in Marina''.
La cerimonia di avvicendamento al vertice della Marina e' stata presieduta dal ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, pure lui ammiraglio, amico ed estimatore sia di Binelli Mantelli sia di De Giorgi: ''Siamo tutti figli della stessa acqua'', ha detto.
Dal ministro della Difesa - oltre agli auguri a De Giorgi per la sua navigazione nel ''mare mosso della trasformazione'' dello strumento militare - anche un implicito accenno alla questione dei caccia F-35, quando ha sottolineato che ''non dobbiamo dimenticare, liberi da preconcetti e preclusioni di principio, che le nostre Forze armate hanno bisogno di capacita' e sistemi tecnologici piu' efficaci e piu' sicuri, cosi' da renderle piu' moderne e con un'operativita' all'altezza di quelle degli altri Paesi europei ed atlantici''. (ANSA).