La storia del Canale di Suez, un'idea dei faraoni
Realizzato nel 1869 da società francese su progetto Negrelli
05 agosto, 23:00(di Giuseppe Maria Laudani) (ANSA) - IL CAIRO, 5 AGO - L'Egitto si appresta a svelare al mondo domani, davanti a decine di re e capi di Stato e di governo, la sua nuova opera, il raddoppio del Canale di Suez. Una nuova autostrada del mare che affiancherà quella esistente realizzata a metà del XIX secolo e divenuta oramai inadeguata. La storia del Canale data diversi secoli. I primi progetti di una via navigabile che unisse il Mar Rosso al Mediterraneo sembrano risalire infatti al 1850 a.C. quando il faraone Sesostris III della XII dinastia, tentò di costruire una via d'acqua est-ovest che unisse il Nilo con il Mar Rosso a fini commerciali. Intorno al 600 a.C., un altro faraone Neco II (o Nekau), si imbarcò nella stessa impresa ma non vi riuscì. Fu invece grazie al re persiano Dario I, intorno al 270 a.C., che quei lavori vennero ripresi e portati a termine. Tolomeo II, faraone ellenistico, lo restaurò nel 250 a.C. ma nei successivi mille anni il tratto venne modificato, cambiato e distrutto varie volte. Bisognerà attendere Napoleone Bonaparte che nel 1799, propose durante la sua spedizione in Egitto, di riprendere il progetto di costruire un canale, senza però riuscirvi. Una prima rilevazione, poi rivelatasi sbagliata, concluse infatti che il dislivello tra i due mari era di oltre 10 metri e ciò avrebbe reso necessario un sistema di chiuse. Nel 1833 un ingegnere francese seguace di Saint Simon presentò al viceré d'Egitto Mohamed Ali un progetto che però non fu attuato. Ma è dopo la metà del XIX secolo che l'opera viene finalmente realizzata, grazie a a Ferdinand de Lesseps, diplomatico francese che riuscì ad ottenere una concessione da Said Pascià, viceré d'Egitto, per mettere su una società (Compagnie universelle du canal maritime de Suez), che costruisse un canale marittimo e che lo gestisse per 99 anni. In poco più di dieci anni, tra il 1858 e il 1869 viene completato il primo moderno Canale di Suez che collegò il Mediterraneo al Mar Rosso evitando ai mercantili di dover circumnavigare l'Africa. Il progetto definitivo fu redatto dall'ingegnere Alberto Negrelli. Il 17 febbraio del 1867 una prima nave lo attraversò, ma solo il 17 novembre del 1869 venne inaugurato alla presenza dell'imperatrice francese Eugenia. Nel 1875, a causa delle gravi difficoltà finanziarie, il pascià Ismail d'Egitto vendette per 4 milioni di sterline la quota del Canale all'Inghilterra. Poi nel 1888 la Convenzione di Costantinopoli decise la neutralità della via marittima, libera e aperta in tempo di guerra e pace a qualsiasi nave civile e militare di ogni Paese. Durante la Grande Guerra il Canale fu chiuso ai bastimenti non alleati da francesi e britannici e nella Seconda Guerra Mondiale fu difeso nel corso della campagna del Nord Africa. Il 26 luglio 1956 il Presidente Egiziano Gamal Nasser ne annunciò la nazionalizzazione: al tempo la società di gestione era per il 44% controllato da banche e aziende britanniche e per l'altra metà da francesi. Nel giugno del 1967 venne chiuso durante la guerra dei sei giorni con Israele. Otto anni dopo, nel 1975, con il ritiro delle truppe israeliane dal Sinai il presidente Sadat ne decise la riapertura. E domani l'inaugurazione del nuovo tratto, un raddoppio parziale, voluto dal nuovo 'faraone' d'Egitto, il presidente Sisi. (ANSA)