(ANSA) - GENOVA, 04 MAR - "In questo momento nel Mar Nero c'è
un disallineamento tra le flotte dei diversi paesi europei per
il livello di sicurezza e tra queste flotte e i porti russi
ancora operativi, come Tuapse e Novorossisk. Non coincidono. Non
siamo tutti a livello 2, che è quello di attenzione e non siamo
tutti a livello 3, il più elevato, di imminente pericolo. Serve
un allineamento a livello europeo, una posizione comune". Luca
Sisto, direttore di Confitarma spiega a che punto è la
situazione e ribadisce le richieste fatte dagli armatori anche
ai ministeri degli Affari Esteri e dei Trasporti. "La nostra
amministrazione, con un atto di responsabilità, è passata al
livello 3 privilegiando l'aspetto della sicurezza - spiega -
però mi risulta che ad oggi altre importanti bandiere
comunitarie, fra cui Malta e Portogallo sono rimaste al livello
2 intermedio. E questo pone dei problemi sul fronte della
competitività. Servono regole chiare uguali per tutte le flotte
che dicano se si può operare o no". Il nodo è che le navi
italiane rimaste nel Mar Nero, si stima al momento 3 o 4,
adibite al trasporto energetico (gas e petrolio) hanno
difficoltà a capire come muoversi, visto che devono fare anche i
conti con il rispetto dei contratti. E se i porti sono operativi
e navi di altre bandiere caricano e scaricano, se le unità
italiane decidessero di chiudere il contratto per motivi di
sicurezza potrebbero aprirsi contenziosi con i noleggiatori. "Ci
rimettiamo alle valutazioni della nostra amministrazione, che
devono essere il più possibile ferme e chiare" completa Sisto.
(ANSA).
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