Turchia: D’Agostino (Porto Trieste), no crisi ma ruolo strategico Italia
Scalo è testa ponte tra Istanbul ed Europa centrale
27 marzo, 12:45“Dal punto di vista commerciale, della logistica e dei trasporti, in un momento di crisi come questo tra la Turchia e alcuni Paesi dell’Europa, il ruolo dell’Italia e in particolare di Trieste, potrebbe diventare strategico”. A sostenerlo è il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, sottolineando gli ottimi rapporti con operatori turchi che di recente hanno anche fatto forti investimenti nello scalo tergesteo, punto nodale di scambi tra Istanbul e numerosi Paesi europei, in entrambe le direzioni, dove è molto sviluppato il trasporto intermodale.
“La Turchia ha bisogno di Europa. Naturalmente, Trieste è la testa di ponte, e l’Italia potrebbe far da garante. Chi ha già rapporti con la Turchia potrebbe consolidarsi in un momento politico critico. A meno che non si arrivi a una crisi completa, ma allora salterebbe ogni equilibrio”.
Il Porto di Trieste ha rapporti molto peculiari con gli operatori turchi, ‘Ekol’ e ‘UN ro ro’, ritenuti “soggetti di qualità”: “Sono da una parte armatori, cioè proprietari delle navi – spiega ancora D’Agostino – poi sono anche proprietari dei camion che salgono sulle navi, e ciò è già quasi una realtà unica a livello internazionale; sono terminalisti, sia in Turchia che in Italia, e infine sono gestori della catena intermodale ferroviaria. Non sono proprietari dei treni ma commercialmente li gestiscono”. Un realtà che D’Agostino considera un “grosso vantaggio” perché “significa avere in pratica un unico interlocutore, che governa tutte le catene logistiche che vanno dalla Turchia fino alla Scandinavia o a San Pietroburgo”. Un ro ro ed Ekol “non più ‘clienti’ del porto ma partner, con i quali puoi sedere intorno a un tavolo e decidere dove deve andare il porto domani, soggetti che sono ben felici se aumenti il valore delle attività”.