Il futuro del porto di Trieste non è la concorrenza con Venezia, "con cui andremo in sinergia", ma con Capodistria e Fiume. L'ha dichiarato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani intervenendo al convegno "Motorways of the sea": "Dobbiamo sapere che bisognerà concorrere con le capacità e le velocità di spesa che hanno quei porti. Gli interventi fatti finora ci hanno permesso di poter mirare a trasferire al di qua del confine alcuni di quei traffici o almeno di metterne al sicuro una parte".
La presidente ha ricordato che "l'Europa investe sulle rotte intermodali, intese come collegamento tra sistemi di trasporto diversi. È un ambito in cui un porto industriale straordinario come quello di Trieste, a cui lego anche Monfalcone, ha fatto molto". La governatrice ha ricordato i 60 milioni investiti dal governo per il rinnovo tecnologico della stazione di Campo Marzio e i lavori sui moli e per la piattaforma logistica avviati nello scalo triestino: "Nel 2016 Trieste è stata il porto al primo posto per il traffico ferroviario. Stiamo recuperando spazi e attraendo traffici, diventando il porto più importante per l'intermodalità".