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Allarme virus a bordo, Marina Usa silura comandante

Chiese al Pentagono di agire per salvare marinai della Roosevelt

03 aprile, 21:32
USS Theodore Roosevelt (CVN 71) Captain Brett Crozier relieved of duty USS Theodore Roosevelt (CVN 71) Captain Brett Crozier relieved of duty

Chi rivela pubblicamente le carenze nell'emergenza coronavirus in Usa paga. Con il licenziamento. Dopo medici e infermieri, l'ultima vittima è il capitano Brett Crozier, comandante della Uss Theodore Roosevelt, una portaerei impiegata dalla guerra del Golfo al conflitto in Afghanistan. Il segretario della Marina militare Thomas Modly lo ha silurato accusandolo di aver fatto trapelare alla stampa un'imbarazzante lettera in cui rimproverava al Pentagono di non fare abbastanza per salvare i membri dell'equipaggio dopo che 114 di loro erano risultati positivi al Covid-19. "Non siamo in guerra. Non è necessario che i marinai muoiano. Se non agiamo ora, non riusciremo a prenderci cura adeguatamente dei nostri asset più fidati, i nostri marinai", aveva scritto qualche giorno fa, ammonendo i vertici militari che la diffusione dell'epidemia a bordo stava accelerando perché il personale viveva in spazi ristretti. Il capitano aveva quindi chiesto una "azione decisa", suggerendo di trasferire il personale dalla nave e di isolarlo. La missiva era finita sul San Francisco Chronicle, rimbalzando poi sui media americani. Il Pentagono si era irritato e ieri Modly gli ha dato il benservito, sostenendo che il comandante "ha esercitato un cattivo giudizio". "La lettera ha creato l'impressione che la Marina non stesse rispondendo alle sue richieste, che la Marina non fosse al lavoro, che il governo non fosse al lavoro, ma questo non è vero", ha spiegato in una conferenza stampa. Poco prima, quando la notizia era ancora nell'aria, Donald Trump era stato incalzato alla Casa Bianca da un cronista: "La Marina sta rimuovendo il capitano della Roosevelt dopo che ha lanciato l'allarme sulla diffusione del coronavirus nella sua nave. Sembra che sia punito per aver tentato di salvare le vite dei suoi marinai". Il presidente non ha negato la notizia ma ha tentato di respingere questa interpretazione. Ora gli oltre 4.000 marinai non contagiati sono stati messi in quarantena a Guam dopo che il governatore dell'isola americana nel Pacifico ha autorizzato la loro permanenza vietando l'interazione con la popolazione locale. Al momento il personale della portaerei è confinato nel molo della base navale. Di solito il comandante è l'ultimo a lasciare la nave. Questa volta ha dovuto abbandonarla prima, ma i suoi uomini gli sono riconoscenti.(ANSA).

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