La situazione
imprenditoriale molisana, per il presidente di Confindustria
Molise, Vincenzo Longobardi, "è complessa". "Noi - ha detto
rispondendo a una domanda nell'ambito di un evento a Termoli -
paghiamo, in modo particolare il Sud, il Molise, una deficienza
infrastrutturale elevata. Stiamo cercando come Confindustria di
riportare questi temi al centro dell'agenda. Il presidente
Boccia si è speso moltissimo su questo. Abbiamo avuto un inizio
con il nuovo Governo che non è stato dei migliori. Si sta
aprendo qualcosa". Secondo Longobardi: "L'industria 4.0 è un
valore aggiunto per l'industria italiana. Le defiscalizzazioni
sulla 4.0, al contrario di quello ha fatto questo Governo, sono
importanti, è importante il credito sulla formazione. Sono stato
a Torino il 3 dicembre, e quello che posso dire, non voglio
tediarvi sulla Tav, ci sono molte fake news sulla Tav. Lì
viaggia il 15-20 per cento del nostro traffico merci. Con la Tav
l'impatto ambientale è in realtà minore, esattamente l'opposto
di quello che viene raccontato. Un treno di alta capacità di
quasi 1km è in grado di sostituire 65 tir. L'attuale Frejus non
sarebbe in grado nel giro di un anno, un anno e mezzo, di
gestire nessun traffico commerciale perché non è più a norma e,
quindi, noi perderemmo quella linea di traffico verso la Spagna,
il Portogallo e il sud della Francia. Siamo su argomenti su cui
c'è molta confusione. Mi dicevano gli imprenditori non del
Molise ma della Campania che per mandare i pomodorini nel Sud
del Mediterraneo devono passare prima a Rotterdam".
E sullo stato di salute dell'industria in Molise: "La
situazione del comparto produttivo in Molise - ha riferito
Longobardi - non è positiva. Abbiamo alcuni parametri che sono
sostanzialmente in discesa come d'altronde è in discesa in tutta
l'Italia. C'è stata una frenata in questi ultimi mesi, c'è stata
una frenata dei livelli produttivi, nella domanda, crediamo sia
un fattore europeo, non è un fattore localizzato ma questo tocca
anche il Molise". "Il Molise si distingue per l'export - ha
aggiunto Longobardi - visto che ci sono alcune grandi aziende
che esportano l'80 per cento del prodotto finito".
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