Le ordinanze emesse dal
presidente della Regione Molise, Donato Toma, hanno 'tracciato'
il percorso dell'emergenza Coronavirus.
La prima, il 22 febbraio, ha disposto che "i soggetti
provenienti da aree dell'Italia interessate da casi di
Coronavirus o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni
e giungano in Molise per motivi di lavoro, studio, familiari o
per qualunque altra ragione, sono tenuti a comunicare la loro
presenza sul territorio all'Autorità sanitaria locale, che
provvederà a mettere in atto le adeguate misure di prevenzione
della diffusione del virus".
Un'altra ordinanza ha stabilito che "i soggetti provenienti
dalle aree nelle quali risulta positiva almeno una persona o
nelle quali vi è comunque un caso riconducibile al coronavirus,
o i soggetti che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni,
ove giungano in Molise per qualunque ragione, sono tenuti a
comunicare la loro presenza sul territorio all'autorità
sanitaria locale".
Successivamente un nuovo provvedimento: "tutti gli individui
che hanno soggiornato negli ultimi 14 giorni nelle zone rosse
hanno l'obbligo, una volta giunti in Molise, di comunicare entro
due ore tale circostanza al proprio medico di medicina generale
e di osservare, salvo diversa disposizione, quarantena
obbligatoria, mantenendo la stessa per 14 giorni, oltre a
divieto di spostamenti e viaggi e rimanere raggiungibile per
ogni eventuale attività di sorveglianza".
Le ultime due ordinanze hanno individuato i Comuni di
Riccia e Montenero di Bisaccia, in provincia di Campobasso e
quelli Pozzilli e Venafro, in provincia di Isernia, come zone
rosse.
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