La notizia relativa al sindaco
di Campobasso Roberto Gravina (M5s, beneficiario del bonus Covid
da 600 euro, ha sollevato un vespaio di polemiche. Su tutte,
quelle che arrivano dal fronte politico. "Chi di spada ferisce
di spada perisce" - il commento all'ANSA del presidente della
Regione Molise, Donato Toma (centrodestra) indirizzato al M5s.
"Sul bonus non giudico - aggiunge - giudico però 'lo
scandalismo' che taluni fanno e che talvolta si ritorce loro
contro. In quanto alla beneficenza - conclude - si fa con
risorse proprie e, quel che più conta, non si dice". Toni
simili, rispetto alla beneficenza, anche dal capogruppo di Forza
Italia al Comune di Campobasso, Domenico Esposito: "La
beneficenza si fa con i propri soldi e non con quelli dell'Inps,
specie se lo Stato già ti dà quasi 5.000 euro al mese". Più
'enigmatico', ma tutto sommato chiaro nell'esposizione, l'ex
sindaco del capoluogo molisano, Antonio Battista (Pd) che in un
post su Facebook, senza fare riferimenti, scrive: "La pezza
peggio del buco. Si approfitta dell'occasione". Intanto Gravina,
finito nell'occhio del ciclone non solo politico, chiarisce:
"Non vivo di politica, faccio l'avvocato - le sue parole
all'ANSA - la mia indennità ammonta a 3 mila euro". In sostanza
quello che intende dire il sindaco è abbastanza chiaro ed è
facilmente riconducibile ad altri esponenti della politica
nazionale e locale che percepiscono indennità ben più corpose.
Questa, però, anche da quanto si percepisce dal torno delle sue
parole, non vuole essere una giustificazione anche perché, ha
ricordato Gravina, quelle somme erogate dalla Cassa Forense,
1.200 euro, sono state devolute attraverso un bonifico al fondo
del Comune per far fronte a esigenze delle famiglie in
difficoltà. "In quel periodo sono stato subissato da richieste
di ogni tipo".
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