Una vicenda che si trascina
senza soluzione da 18 mesi e che vede ora l'associazione
'Genitori autismo Molise' ricorrere di nuovo alle vie legali con
una diffida e messa in mora all'Azienda sanitaria regionale
(Asrem). A darne notizia, il presidente della onlus, Vincenzo
Germano. Riguarda i bambini molisani affetti da disturbi dello
spettro autistico. In una nota Germano ricorda alcuni passaggi
precedenti, in particolare la sentenza del Tribunale di
Campobasso (marzo 2020) che , nel disporre la necessità di
assistenza terapeutica ABA per i bambini affetti d'autismo,
rientrante nei Livelli minimi di assistenza (Lea), ha condannato
l'Asrem ad erogare in via diretta le prestazioni o a rimborsare
i costi sostenuti dai genitori per garantire ai minori
l'assistenza terapeutica ABA presso altre strutture. Da allora,
però, "nulla di quanto stabilito nella sentenza è stato
eseguito". "Attraverso una serie tortuosa di rimpalli, rimandi,
lettere incomplete, richiesto di accesso agli atti - spiega
Germano - l'Asrem non ha adempiuto ad alcuna delle prescrizioni
che pure in uno stato di diritto risultano ancora cogenti. Gli
atti e le note scritte in questi mesi tra Asrem e Regione
Molise, nonché gli atti prodotti dai convenuti nelle varie
vicende giudiziarie che li hanno sinora visti coinvolti,
appaiono addirittura e assolutamente incongruenti con la realtà
dei fatti e in palese contraddizione tra loro. Quanto alla presa
in carico - aggiunge - l'Asrem ha dichiarato l'insufficienza del
personale in essere presso la Struttura Sanitaria competente,
dichiarato di voler procedere ad un rafforzamento dell'organico
in merito alle terapie in questione (senza tempi certi), ma al
contempo di voler prendere in carico i minori, senza alcun tipo
di visione, da parte dei genitori, di un piano terapeutico che
d'altronde non poteva essere regolarmente prodotto da chi
competenze sullo specifico protocollo ABA non ne ha. Rispetto a
questo punto l'Asrem intendeva 'parcheggiare' i minori in attesa
di un miracolo, al solo fine di tacitare l'opinione pubblica
sulla vicenda. Quanto ai rimborsi i genitori non si sono visti
attribuire un solo centesimo delle terapie già svolte e
regolarmente pagate presso centri privati".
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