Italia-Armenia, rilancio rapporti economici riparte da Roma
Presidente Sarkisyan in Italia,occasione per ricordare Genocidio
08 aprile, 20:45(di Cristiana Missori)
(ANSA) - ROMA - Riparte da Roma il rilancio dei rapporti tra Armenia e Italia. Politica, economia, cultura, istruzione saranno i principali temi affrontati nel corso della visita ufficiale del presidente della Repubblica armena Serzh Sarkisyan che avrà inizio domani.
''Un bilaterale intenso'', anticipa ad ANSA Nuova Europa l'ambasciatore armeno in Italia, Sargis Ghazaryan. Sarkisyan - che incontrerà il presidente Mattarella, il premier Renzi e papa Francesco - è infatti accompagnato da una delegazione di alto livello. La cifra del bilaterale sembra però essere soprattutto economica. ''Quel che vogliamo proporre a Roma è di partecipare alla prossima fase di rilancio dell'economia armena, offrendo ottime opportunità alle imprese italiane'', sottolinea il diplomatico. Malgrado la crisi economica globale, negli ultimi anni, ricorda Ghazaryan, ''il nostro interscambio è andato crescendo. passando dai 127,4 milioni di dollari del 2010 a 214,5 milioni del 2014''. In particolare, l'export armeno è passato dai 4,814 milioni di dollari (2010) ai 34,5 milioni dello scorso anno. A salire, anche le vendite di prodotti Made in Italy in Armenia, con un export passato dai circa 122 milioni del 2010 ai quasi 180 milioni del 2014. ''Dati che non rappresentano le potenzialità dell'interscambio tra i nostri due Paesi'', ma che fanno ben sperare. ''Per l'Armenia - rimarca l'ambasciatore - il commercio verso l'Italia è cresciuto quasi del 100 per cento''. Anche la presenza italiana nella piccola Repubblica caucasica - un mercato di soli 3 milioni di abitanti - è ancora limitata. ''Sono oltre una cinquantina le imprese a capitale italiano presenti e gli investimenti diretti hanno superato i 60 milioni di euro (dati del 2012)''. Possibile fare di meglio, ''in virtù di due fattori'', ricorda. ''Dal 1 gennaio siamo membri dell'Unione Euroasiatica (con Bielorussia, Kazakistan, Russia, ndr). Per aderirvi ''abbiamo negoziato più di 700 tipologie merceologiche (tra cui servizi) per le quali non verrà aumentato il dazio in entrata. Si tratta di una opportunità per l'Italia di cui intendiamo parlare nel corso di questo bilaterale''. Pur non avendo alcun accesso al mare - se non attraverso la Georgia grazie al porto di Poti sul Mar Nero, a circa 40 km dal confine - l'Armenia si candida a diventare uno snodo economico-commerciale con una cintura di Paesi (quella in particolare a Est dell'ex blocco sovietico) e anche l'Iran. ''Un mercato, quest'ultimo, che vale circa 80 milioni di consumatori cui accedere attraverso ''un'altra porta''''. L'Armenia, rimarca, ''è diventata una sorta di ''piccola Europa'' per la borghesia iraniana. L'accesso al mercato euroasiatico vale anch'esso milioni di consumatori ed è privo di dazi e ostacoli non tariffari. Anche l'Accordo di Associazione con l'Ue e le intese sul piano economico con i 28 rappresentano una piattaforma grazie alla quale incrementare le opportunità di business. All'Italia, aggiunge sorridendo, ''riproponiamo le reti commerciali armene che nel Medio Evo operavano dall'Oceano indiano al Mar Baltico e che a Venezia e Genova avevano il loro centro nevralgico''. I Settori su cui Yerevan intende richiamare l'attenzione delle aziende italiane in questo bilaterale sono ''l'agroalimentare, attraverso in particolare la realizzazione di progetti congiunti verso quei tipi di mercato accessibile senza dazi. E il hi-tech, un comparto che sta crescendo molto'', rimarca Ghazaryan. Le start-up in questo settore, sottolinea, ''crescono a un ritmo del 20-25% e nel giro di cinque anni il giro d'affari generato ha toccato i 600 milioni di euro di fatturato''. Una ferita aperta rimane quella del genocidio del popolo armeno e la visita del presidente Sarkysian sarà anche occasione per richiamare l'attenzione sui tragici fatti del 1915. Il 12 aprile papa Francesco, in occasione del centenario, celebrerà una messa in Vaticano cui il capo di Stato presenzierà. (ANSA).