Austria, dal 1971 a Vienna quasi dimezzato numero cattolici
Nel 2046 musulmani raddoppieranno
18 novembre, 18:38di Stefano Giantin
(ANSA) - TRIESTE - Nel 1971 rappresentavano il 78,6% della popolazione, nel 2001 poco più della metà, nel 2011 il 41,3%. E fra trent'anni i cattolici saranno solo un terzo del totale, seguiti da coloro che non si riconoscono in alcun credo e dai fedeli di religione musulmana, il cui numero quasi raddoppierà.
Sono queste le cifre che meglio descrivono il cambiamento del panorama religioso nella città di Vienna, rese pubbliche dal Wirel, un progetto dell'Accademia austriaca delle scienze ideato per analizzare "il ruolo delle religioni nella formazione della struttura sociale e demografica" della capitale austriaca, specifica il sito ufficiale dell'iniziativa. Mentre i cattolici diminuiscono, aumenta invece il numero dei fedeli di religione musulmana residenti in città, si evince dalle statistiche e dalle proiezioni dei ricercatori. Sempre secondo dati del Wirel (http://witt.null2.net/wireldataviz), fondati in parte su analisi di Statistik Austria e Statistik Wien, nel 1971 i musulmani viennesi erano solo lo 0,4% del totale della popolazione, l'1,9% nel 1981, il 4,3% dieci anni dopo, l'8,2% nel 2001 e l'11,6% nel 2011, percentuale destinata a salire oltre il 20% nei prossimi decenni. L'aumento più significativo è tuttavia quello delle persone che dichiarano di non essere parte di alcuna confessione religiosa. Nel 1971 erano il 10,3% della popolazione, nel 2011 il 31,6%. Da segnalare anche la diminuzione dei protestanti, scesi dal 7,8% di quarant'anni fa al 4,2% attuale, e la crescita dei cristiano-ortodossi (dall'1,1% all'8,4%). Dati più precisi e analisi approfondite sui fenomeni religiosi-demografici nella metropoli austriaca saranno resi noti dal Wirel il 20 e 21 novembre nella capitale austriaca, nell'ambito una conferenza sul tema "Religion in Vienna: Urban Trends in a European Context".
Come leggere i dati? La risposta arriva sempre dai documenti del progetto di ricerca, dove si illustra che "la città di Vienna aveva un'ampia maggioranza cattolica fino agli Anni Settanta". La secolarizzazione della società austriaca e l'influsso di immigrati hanno tuttavia trasformato il panorama religioso nel corso degli ultimi decenni. Altre forze maggiori che hanno favorito il processo, "la fertilità e i comportamenti relativi al matrimoni", ma anche "gli scandali", che hanno a intervalli regolari provocato episodi di uscita dei fedeli dalla Chiesa cattolica. E contribuito all'obsolescenza dell'aggettivo "cattolicissima" riferito a Vienna.
Secondo le proiezioni del Wirel, tra trent'anni la capitale austriaca avrà un panorama religioso ancora più variegato dell'attuale. Nel 2046, se il trend osservato nei decenni precedenti continuerà a mantenersi costante, "circa il 33% della popolazione cittadina sarà di religione cattolica, ancora il gruppo più numeroso, il 27% si dichiarerà non legato ad alcuna religione, i fedeli musulmani saranno il 21% del totale" mentre i cristiano ortodossi saranno l'11% dei residenti", dice ad ANSA Nuova Europa Anne Goujon, ricercatrice al Vienna Institute of Demography e numero uno del team di indagine del progetto Wirel.
Un quadro, quello della capitale austriaca tra 30 anni, "non molto differente da quello che osserviamo oggi in altre città europee", continua Goujon. "Negli anni Settanta, Vienna era ancora una città molto conservatrice e orientata religiosamente e c'è voluto probabilmente più tempo rispetto ad altre capitali" del vecchio continente per "cambiare" il suo aspetto, perché assomigli di più alle altre grandi metropoli, con "una popolazione molto secolarizzata e una diversità accentuata come effetto delle migrazioni, al momento in arrivo principalmente da altri Paesi europei", come la Germania, chiosa la ricercatrice.
(ANSA).