(di Rosanna Pugliese)
(ANSA) - BERLINO, 17 NOV - Il virus sta attualmente smontando
tante certezze dei tedeschi e l'accordo per il nuovo governo non
può attendere: non meraviglia quindi che Spd, Verdi e Liberali -
il cosiddetto 'semaforo' - abbiano annunciato che la settimana
prossima il contratto di coalizione sarà pronto. Una tabella di
marcia, che dovrebbe consentire di centrare l'obiettivo di
eleggere Olaf Scholz cancelliere a partire dal 6 dicembre,
archiviando l'era Merkel e aprendo il futuro della Germania. Una
volta raggiunta l'intesa saranno i partiti ad avere l'ultima
parola. Non è un bell'autunno: diversi Laender, quelli con i più
bassi tassi di vaccinati, sono alle prese con l'emergenza Covid,
riesplosa fino a mettere di nuovo sotto forte pressione i
sistemi sanitari locali. Ed è evidente che la gestione, nel
passaggio fra la Grosse Koalition in uscita e il nuovo
esecutivo, stia rallentando i tempi di reazione in un Paese dove
le decisioni sulla pandemia sono già risultate sempre complesse
per la struttura federale. È in questo clima che i segretari
generali di tre partiti a lavoro per governare hanno ostentato
armonia e capacità di tenere il passo. Anche se, solo pochi
giorni fa, i verdi si erano mostrati scontenti dell'iter del
negoziato, e Annalena Baerbock aveva lasciato intendere la
possibilità di mettere in conto anche un po' di ritardo. Oggi
proprio ecologisti e liberali hanno invece sottolineato che si
stia procedendo "velocemente", oltre le aspettative. "Sono
soddisfatto di molti step intermedi raggiunti", ha affermato
infatti Michael Kellner, segretario generale dei Verdi, in
conferenza stampa, ammettendo comunque che vi siano ancora punti
importanti su cui lavorare. Lo stesso Scholz, alla conferenza
economica della Sueddeustche Zeitung ieri aveva ostentato
ottimismo: "Il corso del negoziato è molto molto positivo e
costruttivo", per il cancelliere in pectore che Merkel ha già
presentato come successore al G20 italiano nel consesso
internazionale. Di contenuti i tre futuri alleati non vogliono
parlare con la stampa, né pare sia stato ancora affrontato lo
spinoso capitolo della distribuzione dei ministeri.
Ufficialmente si affronterà il nodo solo quando il contratto di
coalizione sarà pronto, sul tavolo dei 21 negoziatori all'opera.
È noto da tempo che particolarmente delicata è l'assegnazione
della casella delle finanze, rivendicata con forza da Christian
Lindner, leader dell'FDP - il quale ha ricevuto un certo
appoggio interno, soprattutto nel mondo economico - ma anche dal
verde Robert Habeck. Intanto i tedeschi si preparano a salutare
definitivamente la Bundeskanzlerin, che avrà in futuro un
ufficio con 9 dipendenti inclusi due autisti, e ad aprire questa
nuova era segnata da tanti fattori di incertezza, fra il Covid,
la crisi con la Bielorussia e sfide strutturali come il
cambiamento climatico e la digitalizzazione. Stando a un
sondaggio Forsa la maggioranza della popolazione (il 64%)
ritiene che Scholz farà un lavoro altrettanto buono. E lei ha
già detto che da ex cancelliera, anche con l'elezione del suo
vice socialdemocratico, dormirà sonni tranquilli. (ANSA).
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