Guerra, fame e Covid proiettano ombre lunghe sull'Europa
Leader Vecchio continente affrontano sfide stabilità, prosperità
02 giugno, 14:13- "Politiche anti-sistema" - La popolazione europea è sotto crescente pressione poiché la guerra in Ucraina alimenta l'aumento dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari e l'inflazione accelera. Uno studio della compagnia di assicurazioni Allianz Trade ritiene che "il peggio debba ancora venire" per quanto riguarda i prezzi del cibo, con un aumento delle spese medio di 243 euro all'anno per ogni cittadino dell'Unione Europea. "A medio termine, la crisi del costo della vita richiede ai governi di mitigare parte dell'impatto", ha affermato Laurence Allan, direttore del Country Risk Europe presso S&P Global Market Intelligence. Gli europei potrebbero invece guardare anche a politiche radicali, in particolare se i governi attueranno misure di austerità. La crisi finanziaria del 2008 è stata "il catalizzatore dell'espansione della cosiddetta politica anti-sistema", ha affermato Allan. I partiti tradizionali hanno dovuto improvvisamente affrontare sfide su più fronti al loro potere, con l'emergere di partiti come Syriza in Grecia, Cinque Stelle e Lega in Italia e Podemos in Spagna, ha aggiunto Allan. In Francia, "le tre principali forze politiche ora sono il centro, l'estrema sinistra e l'estrema destra", ha affermato da parte sua Agathe Demarais, responsabile delle previsioni globali dell'Economist Intelligence Unit (EIU). Sia l'estrema sinistra sia l'estrema destra in Francia hanno fatto del potere d'acquisto il loro tema principale durante le elezioni presidenziali di aprile e lo faranno alle prossime parlamentari di giugno.
- Industrie in crisi - Le sanzioni occidentali imposte all'economia russa mirano a tagliare a Mosca introiti che finanziano la guerra, ma indirettamente stanno danneggiando anche l'economia europea. "Le sanzioni contro la Russia pesano principalmente sull'Unione europea, sono benefiche per la Cina e non costano nulla agli Stati Uniti", ha affermato l'ex ambasciatore francese in Russia Jean de Gliniasty sul mensile francese Journal of National Defense (RDN). L'industria automobilistica tedesca è in acque particolarmente turbolente. Già colpita dalla carenza di semiconduttori a causa delle difficoltà legate alla pandemia, l'industria dell'automotive in Germania sta affrontando "la crescita dei prezzi, in particolare dei metalli, a causa della guerra in Ucraina", ha affermato Demarais. "Inoltre è molto esposta al mercato russo", ha aggiunto. Airbus acquista metà del suo titanio dalla compagnia russa VSMPO-Avisma, ma è alla ricerca di alternative. Boeing acquista un terzo del suo titanio dalla Russia, ma a marzo ha dichiarato che non avrebbe più avuto a che fare con VSMPO. Strette in un'incudine dalla Cina da una parte e dagli Stati Uniti dall'altra, le industrie europee dovranno investire massicciamente per preservare una forma di autonomia finanziaria, sfida resa più difficile dalla pressione per aumentare le retribuzioni per limitare l'inflazione. Nel frattempo, la strategia cinese dello "zero-Covid", che prevede lockdown rapidi, test di massa e lunghe quarantene per cercare di eliminare le infezioni, si è aggiunta alle perturbazioni del commercio mondiale.
- Crisi migratoria - La guerra in Ucraina e le sanzioni occidentali a Mosca stanno interrompendo le forniture di grano, fertilizzanti e altri beni, aggravando le difficoltà già incontrate dall'Africa e potrebbero potenzialmente condurre a un aumento delle migrazioni. In caso di un afflusso enorme di migranti, "si profilano disaccordi" sul fronte di come reagire alle ondate tra i paesi europei che farebbero eco alla crisi del 2015 innescata dall'arrivo dei rifugiati siriani, ha affermato Demarais. "Il tema sarà strumentalizzato politicamente da alcuni movimenti", con conseguenze incerte, ha detto Allan, indicando la Spagna, dove è al potere una fragile coalizione e dove sono previste le elezioni generali nel 2023. "In un contesto di alta inflazione, le tensioni possono riverberarsi nel panorama politico europeo", ha affermato Elvire Fabry, ricercatore sull'Europa presso il think tank parigino Jacques Delors Institute.
- Divisioni - Anche i disaccordi tra i leader europei su come gestire la guerra della Russia all'Ucraina stanno ribollendo sotto la superficie. "Nonostante si parli di unità europea, ci sono delle fratture, lo vediamo nei fatti", ha affermato Jean-Marc Balencie, analista geopolitico francese e autore del blog Uncertain Horizons. L'Ue ha deciso un embargo sulle importazioni russe di greggio, ma Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca hanno ottenuto esenzioni. Al di là della guerra, in particolare i paesi dell'Est europeo "mettono in discussione in modo duro il predominio franco-tedesco", fattore che a lungo termine "rischia di dividere la Ue", ha affermato Balencie. (ANSA-AFP).