Occorre accogliere i migranti ma "ogni Paese deve fare questo con la virtù del governo, che è la prudenza: accogliere tanti rifugiati quanti si può e quanti si può integrare, educare, dare lavoro". Lo ha detto Papa Francesco nella conferenza stampa sul volo papale sottolineando che "l'Italia e la Grecia sono stati generosissimi ad accogliere".
La divisione dei cristiani è "uno scandalo" e bisogna proseguire sul cammino dell'unità perché l'alternativa sono "guerre e distruzioni". Ma il cammino dell'unità dei cristiani deve avere come obiettivo il servizio agli altri, l'attenzione al fratello perché oggi c'è chi manca perfino del pane. Papa Francesco ha scelto Ginevra per il suo ventitreesimo viaggio internazionale, un "pellegrinaggio ecumenico", come era stato annunciato.
Ha voluto celebrare i 70 anni del Centro ecumenico Wcc, al quale fanno riferimento circa trecentocinquanta chiese cristiane non cattoliche. "Camminare insieme, pregare insieme, lavorare insieme: ecco la nostra strada maestra verso l'unità dei cristiani": ha sottolineato il Papa anche in un tweet.
Camminare insieme, pregare insieme, lavorare insieme: ecco la nostra strada maestra verso l’unità dei cristiani. #WCC70
— Papa Francesco (@Pontifex_it) 21 giugno 2018
E tutto questo va fatto - ha esortato Francesco - anche se può sembrare "un lavorare in perdita". Nessuna altra visita alle organizzazioni internazionali, presenti in gran numero nella città svizzera; solo un breve saluto con le autorità, a partire dal Presidente della Confederazione Alain Berset.Il Papa chiede ai cristiani di tradurre il Vangelo in opere: "C'è da inquietarsi quando alcuni cristiani si mostrano indifferenti nei confronti di chi è disagiato". "Ancora più triste è la convinzione di quanti ritengono i propri benefici puri segni di predilezione divina, anziché chiamata a servire responsabilmente la famiglia umana e a custodire il creato. Sull'amore per il prossimo, per ogni prossimo, il Signore, Buon Samaritano dell'umanità ci interpellerà". "La credibilità del Vangelo - ha detto ancora - è messa alla prova dal modo in cui i cristiani rispondono al grido di quanti, in ogni angolo della terra, sono ingiustamente vittime del tragico aumento di un'esclusione che, generando povertà, fomenta i conflitti. I deboli sono sempre più emarginati, senza pane, lavoro e futuro, mentre i ricchi sono sempre di meno e sempre più ricchi. Sentiamoci interpellati - è stato l'appello del Papa - dal pianto di coloro che soffrono, e proviamo compassione".