"Quella di Riccardi è una ricerca sviluppatasi in dialogo con le grandi questioni storiche, culturali e politiche degli ultimi cinquant'anni: dalla globalizzazione alla convivenza multiculturale, dal problema della guerra al ritorno dei nazionalismi, dal ruolo dell'Europa a quello delle grandi religioni mondiali". E' pensato come un omaggio ad Andrea Riccardi per i suoi settant'anni il volume appena uscito per Laterza, "Nel mare aperto della storia. Studi in onore di Andrea Riccardi" (pagg.408, 28 euro), a cura di Jean-Dominique Durand, Umberto Gentiloni Silveri, Agostino Giovagnoli e Marco Impagliazzo: ampia raccolta di saggi che approfondisce i principali temi che hanno interessato il suo pensiero e la sua opera, ripercorrendo un percorso di ricerca originale e apprezzato sia in Italia sia a livello internazionale.
Nella tradizione accademica è quella che si definisce una "festschrift", in onore in questo caso di uno dei protagonisti del dibattito sociale, politico e religioso del nostro tempo, e che esce anche pressoché in contemporanea col 53/o anniversario di quella che è forse la principale 'opera' di Riccardi, la Comunità di Sant'Egidio, di cui è stato il fondatore. Storico, ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione dal 2011 al 2013, presidente della Società Dante Alighieri, opinionista per varie testate, vincitore del premio Carlo Magno per il suo contributo all'integrazione europea, più di una luce sulla personalità di Riccardi viene gettata dal denso volume, contribuendo a cogliere molteplici risonanze del suo pensiero e della sua azione.
Da storico, come scrive Agostino Giovagnoli nel suo contributo, "ha approfondito il tema della coabitazione tra popoli, culture e religioni diversi e ha dedicato attenzione ai temi del nazionalismo, del conflitto etnico, delle guerre contemporanee. Ha affrontato, da punti di vista originali, la grande questione dei genocidi e delle stragi del XX secolo".
Tutti i suoi studi rimandano "ai nessi che legano ogni vicenda al proprio tempo: proprio il tempo - inteso in senso storico e cioè come l'insieme degli uomini e delle donne che lo abitano - è infatti il principale protagonista dei suoi libri". E benché dedicati a figure e temi diversi, i suoi studi "compongono un grande affresco del Novecento e dei primi anni del XXI secolo".
"È un Novecento diverso dal 'secolo breve' incentrato sulle ideologie e sui totalitarismi": quello di Riccardi è piuttosto "un secolo animato da popoli e società, culture e religioni eredi di lunghi percorsi precedenti e protagonisti anche di vicende importanti del XXI secolo".
Numerosissimi i temi e gli autori in campo - oltre ai quattro curatori - nelle cinque parti del volume, dedicate rispettivamente a "Universi religiosi in dialogo", "Guerra, violenza e pace nel Novecento", "La Chiesa nella storia", "Roma l'Europa, il mondo" e "Umanesimo spirituale": da Anna Foa a Roberto Morozzo Della Rocca, da Adriano Roccucci ad Alberto Melloni, da Lucio Caracciolo a Stefano Zamagni, da Michel Camdessus al cardinale Walter Kasper.
Non tutto ciò di cui Riccardi si è occupato viene ricordato nel libro, e non tutti i saggi interloquiscono con la sua riflessione, anche se da essa prendono spunto. Ma il contributo alla ricerca e all'ulteriore elaborazione culturale è corposo e rilevante. Unito all'autentico piacere di un viaggio "nel mare aperto della storia".