Sarà beata Armida Barelli, del Terz'Ordine Secolare di San Francesco, cofondatrice dell'Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo; nata il 1/o dicembre 1882 a Milano e morta a Marzio (Varese) il 15 agosto 1952. E' l'effetto del decreto della Congregazione per le Cause dei Santi, di cui il Papa ha autorizzato la promulgazione in un'udienza col cardinale prefetto Marcello Semeraro, che riconosce il miracolo, attribuito all'intercessione della "Venerabile Serva di Dio".
Armida Barelli, nata da una famiglia della borghesia milanese, è stata un'attivista nel campo del cattolicesimo italiano, cofondatrice dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e dirigente dell'Azione Cattolica Italiana.
Il 17 luglio 1970 la Curia arcivescovile di Milano aveva aperto il processo diocesano per la sua beatificazione, che dopo la conclusione, è proseguito a Roma presso la Congregazione competente. Il 1/o giugno 2007 è stata dichiarata venerabile da papa Benedetto XVI che ha autorizzato il decreto di promulgazione delle sue virtù eroiche.
"Oggi Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi alla promulgazione del decreto riguardante un miracolo attribuito all'intercessione della Venerabile Serva di Dio Armida Barelli. Questo atto conclude l'iter che precede il rito di beatificazione la cui data sarà fissata "successivamente", commenta l'Azione Cattolica in una nota.
L'annuncio è stato accolto "con grande gioia e gratitudine per il Pontefice dal Comitato di beatificazione e canonizzazione di Armida Barelli insieme a tante persone che in Italia e nel mondo la ricordano e mantengono viva la sua eredità". Il Comitato, prosegue la nota, "riunisce tre delle realtà che la prossima beata ha contribuito a fondare con la sua incessante attività di apostolato a favore della Chiesa e della società italiana: l'Azione Cattolica Italiana (ACI), l'Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo (ISM) e l'Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC)".
Il miracolo attribuito all'intercessione di Armida Barelli è avvenuto a Prato. Il 5 maggio 1989, la signora Alice Maggini, di 65 anni, è stata investita da un camion mentre viaggiava in bicicletta riportando una forte commozione cerebrale. I medici avevano previsto gravi conseguenze di tipo neurologico. E' stato allora che la famiglia della signora ha invocato l'intercessione della Serva di Dio: in modo scientificamente inspiegabile, Alice Maggini si è ripresa completamente e, senza aver riportato conseguenze, ha continuato la sua vita in totale autonomia fino alla morte avvenuta nel 2012.
Il Comitato auspica che "il cammino di santità vissuto e testimoniato da Armida Barelli, a partire da una incrollabile fede nel Sacro Cuore, possa essere di esempio e di incoraggiamento per tutti coloro che nella vita associativa, nell'impegno di consacrazione nel mondo e nell'attività culturale e accademica cercano ogni giorno di contribuire alla manifestazione del regno di Dio". "Con la sua intensa vita spirituale e l'instancabile attività organizzativa - conclude la nota - ha precorso i tempi contribuendo ad aprire strade nuove per il ruolo della donna nella vita della Chiesa e della società. Docile all'azione dello Spirito Santo ha saputo affrontare con straordinario coraggio sfide nuove e sostenere opere profetiche che ancora oggi si rivelano ricche di frutti pastorali, sociali e culturali".
Armida Barelli è la donna che "nel travaglio della prima metà del Novecento è riuscita a trasformare sogni impossibili in realtà concrete e feconde a servizio della Chiesa e del Paese. Ha saputo dare a generazioni di donne italiane il coraggio di prendere in mano la loro vita, di uscire dalle mura domestiche e di assumere ruoli da protagoniste nella vita ecclesiale e sociale, fino a diventare determinanti, anche grazie al voto, nel plasmare il volto repubblicano dell'Italia dopo la seconda guerra mondiale", afferma su Avvenire.it mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
"Impressionanti, per quantità e qualità, le opere che ha realizzato sospinta da una fede incrollabile nel Sacro Cuore e sostenuta da un fecondo sodalizio spirituale e culturale con padre Agostino Gemelli, iniziato a partire dal 1910 - spiega -. In un Paese che usciva sconvolto dalla Prima guerra mondiale, Armida Barelli nel gennaio del 1918 riceveva dal cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano, il compito di dare vita nelle parrocchie della diocesi ad un movimento femminile collegato all'Azione Cattolica. Visti i risultati ottenuti in pochi mesi a Milano, Benedetto XV le affida il compito di far nascere la Gioventù femminile di Azione Cattolica in tutte le diocesi italiane".
"La beatificazione della 'sorella maggiore', come amava farsi chiamare dalla gioventù femminile - aggiunge Giuliodori -, sarà l'occasione per riscoprirne la grandezza umana e la singolare santità. La Chiesa e il Paese le sono riconoscenti perché ha contribuito in modo decisivo a formare quelle generazioni di donne e di uomini che, attraverso la vita familiare, religiosa, culturale e civile, hanno costituito l'ossatura portante della rinascita del Paese negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. La sua santità più che sugli altari risplende nella storia del Paese e ancora oggi ne raccogliamo i frutti. Per questo accogliamo con immensa gioia la notizia che 'Sorella Maggiore d'Italia' diventerà beata".