(di Fausto Gasparroni)
(ANSA) - ROMA, 22 NOV - "Beato il vescovo che fa della
povertà e della condivisione il suo stile di vita", "che non
teme di rigare il suo volto con le lacrime, affinché in esse
possano specchiarsi i dolori della gente, le fatiche dei
presbiteri", "che considera il suo ministero un servizio e non
un potere, facendo della mitezza la sua forza". E ancora: "Beato
il Vescovo che non si chiude nei palazzi del governo, che non
diventa un burocrate attento più alle statistiche che ai volti,
alle procedure che alle storie", "che ha cuore per la miseria
del mondo, che non teme di sporcarsi le mani con il fango
dell'animo umano per trovarvi l'oro di Dio, che non si
scandalizza del peccato e della fragilità altrui perché
consapevole della propria miseria". Sono richiami forti quelli
che papa Francesco ha voluto condividere con i vescovi
italiani, regalando loro - nell'incontro di questo pomeriggio
all'Ergife Palace Hotel di Roma in apertura della loro 75/a
Assemblea generale - l'immagine del Buon Pastore con il testo
delle "Beatitudini del Vescovo".
Richiami, impartiti sotto questa forma all'inizio della
conversazione strettamente riservata e a porte chiuse, durata
circa due ore, che possono anche essere utili per il
proseguimento del cammino sinodale della Chiesa italiana,
avviato lo scorso maggio e a cui è dedicata quest'Assemblea
della Cei. Al suo arrivo in auto dal Vaticano, poco prima delle
16.00, il Pontefice è stato accolto dal cardinale presidente
Gualtiero Bassetti (che domattina alle 9.00 pronuncerà la sua
Introduzione ai lavori), dai vice presidenti mons. Erio
Castellucci, mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi e mons.
Antonino Raspanti, e dal segretario generale, mons. Stefano
Russo.
"Preghiamo lo Spirito perché ci aiuti a cogliere e a vivere
le tre opportunità da Lei indicate lo scorso 9 ottobre, durante
il Momento di riflessione per l'inizio del percorso sinodale.
Essere, cioè, Chiesa sinodale; Chiesa dell'ascolto; Chiesa della
vicinanza. Santità, chiediamo il Suo incoraggiamento, la Sua
preghiera e la Sua paterna benedizione", ha detto Bassetti al
Papa nel suo saluto.
Quella iniziata ogg e che si chiuderà giovedì è tra l'altro
la penultima Assemblea generale della Cei con alla guida il
presidente, che vedrà scadere il proprio mandato quinquennale il
24 maggio del 2022, quando avrà già compiuto gli 80 anni.
All'Assemblea di primavera del prossimo anno, i vescovi saranno
chiamati a votare una terna di nomi da sottoporre al Papa per la
nomina del nuovo presidente.
In merito al Sinodo nazionale, che peraltro si intreccia con
quello universale indetto dal Pontefice, comunque, "occorre
osservare che al momento c'è poca attesa nel popolo di Dio, e
una certa tiepidezza in una parte dell'episcopato", scrive il
direttore Gianfranco Brunelli nell'editoriale del nuovo numero
de Il Regno. "Bisogna confidare che a un certo punto il processo
si metta in moto. Convintamente. E questa constatazione suscita
più che un'amarezza: una preoccupazione". Infatti, aggiunge
Brunelli, "c'è ancora uno scarto di comprensione tra il
pontificato di Francesco e una parte dell'episcopato. Anche
quello italiano. Compresa la cosiddetta ala progressista".
E così risultano ancora utili le "Beatitudini" condivise da
Francesco: "Beato il Vescovo che allontana la doppiezza del
cuore, che evita ogni dinamica ambigua", "che opera la pace, che
accompagna i cammini di riconciliazione, che semina nel cuore
del presbiterio il germe della comunione, che accompagna una
società divisa sul sentiero della riconciliazione, che prende
per mano ogni uomo e ogni donna di buona volontà per costruire
fraternità". E non a caso, "che per il Vangelo non teme di
andare controcorrente". (ANSA).