(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 22 LUG - "Il sacerdote non è un
assistente sociale o il direttore di una ong che gestisce gli
aiuti umanitari. Il suo servizio non è quello del medico, del
politico o del sindacalista. La funzione essenziale che il
sacerdote deve esercitare riguarda le anime, la loro relazione
con Dio". Lo sottolinea il cardinale Robert Sarah in un libro
rivolto proprio ai confratelli sacerdoti: "Per l'eternità.
Meditazioni sulla figura del sacerdote" (edizioni Cantagalli).
Ex Prefetto del Culto divino, il cardinale nato in Guinea,
oggi 77enne, è oggi per molti il punto di riferimento dell'ala
più tradizionalista della Chiesa cattolica. In questo libro,
arricchito di meditazioni di Pontefici e Padri della Chiesa, da
Benedetto XVI a Sant'Agostino, da Papa Francesco a Giovanni
Crisostomo, il card. Sarah offre riflessioni e meditazioni su
questo ministero della Chiesa che è stato anche travolto dagli
scandali della pedofilia.
"Si vedono spuntare qua e là - scrive il cardinale parlando
del sacerdozio - alcune proposte per modificare l'istituzione,
rinnovarla, modernizzarla. Tutte queste iniziative sarebbero
legittime se il sacerdozio fosse un'istituzione umana. Il
sacerdozio, però, non l'abbiamo inventato noi, è un dono di Dio.
Non si riforma un dono divino connotandolo delle nostre idee
umane per renderlo conforme ai gusti del momento". Sarah, su
questa linea, è sempre stato assolutamente contrario
all'ordinazione di uomini sposati, come invece si era riflettuto
in Vaticano durante il Sinodo per l'Amazzonia, e ancora di più
contrario all'ordinazione delle donne. Ipotesi cara invece ad
alcune Conferenze episcopali, prima tra tutti quella tedesca.
Per il cardinale occorre però una profonda riflessione per
rimettere sui binari quanto è deragliato. "Bisogna affrontare la
verità: il sacerdozio sembra vacillare. Alcuni preti sembrano
marinai la cui nave viene scossa violentemente dall'uragano.
Girano e barcollano. Come non meravigliarsi leggendo i resoconti
degli abusi sui minori? Come non dubitare? Il sacerdozio con il
suo ministero, la sua missione, la sua autorità è stato usato da
preti meschini - sottolinea Sarah - per compiere ogni genere di
nefandezza. Il sacerdozio è stato un alibi per nascondere e
giustificare la profanazione dell'innocenza dei bambini.
L'autorità episcopale è stata talvolta usata per mortificare la
generosità di coloro che volevano dedicarsi a Dio. La ricerca
della gloria mondana, del potere, degli onori, dei piaceri
terreni e del denaro è penetrata nei cuori di sacerdoti, vescovi
e cardinali. Come possiamo sopportare tali fatti senza tremare,
senza piangere, senza interrogarci?". Per il cardinale della
Guinea "non possiamo fingere che tutto questo non sia accaduto
non rappresenti niente, come se si trattasse di un incidente di
percorso. Occorre fare i conti con il male che è stato causato
dai ministri di Dio". (ANSA).