(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 16 MAG - Nel centenario della
nascita del cardinale Achille Silvestrini (1923-2019) è stata
fondata l'"Associazione culturale Premio internazionale Achille
Silvestrini per il dialogo e la pace Ets". Presieduta dal
cardinale Edoardo Menichelli, assegnerà un riconoscimento a una
personalità italiana o straniera che abbia operato e
testimoniato i valori dell'ascolto e della umana civile
convivenza che ispirarono la vita e l'alto magistero del
cardinale Silvestrini. Lo scrive l'Osservatore Romano.
Tra le personalità più rilevanti della diplomazia vaticana
del secondo Novecento, fin dal 1953 si occupò dei problemi del
Vietnam, della Cina, dell'Indonesia e in generale del Sud-Est
asiatico.
Collaboratore per oltre un decennio (1958-1969) dei Segretari
di Stato Domenico Tardini e Amleto G. Cicognani, si occupò del
Settore Organizzazioni Internazionali per i problemi della pace,
del disarmo e dei diritti dell'uomo. Assieme al cardinale
Agostino Casaroli fu uno degli artefici dell'Ostpolitik vaticana
e partecipò attivamente e autorevolmente alla Conferenza di
Helsinki. Nel 1979 fu nominato Segretario del Consiglio per gli
Affari Pubblici della Chiesa e in questa nuova responsabilità
guidò la Delegazione della Santa Sede per la revisione del
Concordato e partecipò a innumerevoli missioni diplomatiche.
Creato cardinale nel 1988, divenne Prefetto della Congregazione
per le Chiese Orientali. Nel ministero sacerdotale si dedicò con
appassionato impegno ai giovani di Villa Nazareth, un collegio
di merito per studenti di eccellenza le cui famiglie non
potevano sostenerli negli studi.
Così lo ricorda il cardinale Edoardo Menichelli: "Conobbi il
cardinale Silvestrini quando, nominato Prefetto, scelse me come
segretario. Il primo incontro fu di grande affabilità umana. Non
avevo esperienza in quel settore, la parrocchia romana dove
vivevo mi impegnava molto e per questi motivi, pur essendo
felice dell'incarico, temevo di non poterlo svolgere al meglio.
Il cardinale mi rassicurò con parole di calda comprensione.
Imparai presto a conoscerlo. Il profondo e appassionato spirito
di servizio, la costante attenzione al bene comune, il senso di
paternità verso i giovani di Villa Nazareth, un'istituzione a
lui carissima, la ricchezza delle sue relazioni umane,
spirituali, culturali, la tenerezza per la sua famiglia e
l'amore per la sua terra e le sue radici. Ho avuto il bene di
accompagnarlo per un lungo tratto di strada e da lui ho imparato
tanto. 'Ama e servi la Chiesa e la Chiesa ti salverà' questo
suggerimento racchiude per me il senso della comunione
ecclesiale. Le sue parole, che custodisco con gratitudine nella
mente e nel cuore, sono state uno straordinario nutrimento nel
mio ministero pastorale". (ANSA).