(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 30 GIU - Hanno raccolto 5mila
firme (ora arrivate a 7mila) in pieno lockdown per avere un
patrono: è il santo-medico, san Giuseppe Moscati, che sarà da
ora in poi il punto spirituale di riferimento per il Sistema di
Emergenza Territoriale 118. "Era un sanitario, un medico, un
ricercatore, un professore universitario, un laico, uno di
noi", sottolinea Mario Balzanelli, presidente della Società
Italiana Sistema 118 (Sis118), che ha promosso la petizione. Il
via libera è arrivato dalla Congregazione per il Culto Divino e
la Disciplina dei Sacramenti, e la comunicazione ufficiale dalla
Cei.
In una sanità "talvolta disumanizzata perché piegata alle
logiche economiche, come poi emerso nella pandemia, volevamo
proporre un punto di riferimento spirituale, vocazionale, per il
lavoro che svolgiamo tutti i giorni, sempre in prima linea" come
sa bene lo stesso Balzanelli che nella prima ondata Covid è
rimasto gravemente ammalato dal contatto diretto con i primi
contagiati dal virus. Ora la gioia di avere raggiunto questo
risultato e il Sis118 spera di incontrare presto il Papa al
quale donerà un busto di Moscati. "Affideremo la salute del
Papa al santo", dice ancora il presidente del 118 in riferimento
ai problemi al ginocchio del Pontefice.
Il primo appuntamento per 'festeggiare' il via libera del
Vaticano a Moscati patrono del 118 sarà il 28 settembre a
Taranto. Il primo firmatario della petizione è stato proprio il
vescovo della città, monsignor Filippo Santoro. Poi la speranza
di incontrare nel breve periodo il Pontefice, infine un
pellegrinaggio a Napoli dove Moscati è sepolto.
Tra i progetti anche la realizzazione di un nuovo film su
Moscati, dopo quello interpretato da Beppe Fiorello ("L'amore
che guarisce"). "Ci piacerebbe che fossero raccontati gli ultimi
momenti della sua vita che ha dedicato fino alla fine ai suoi
pazienti morendo praticamente schiantato dalla fatica", spiega
Balzanelli. "Viviamo un momento drammatico della nostra storia,
a livello mondiale. Tragedie devastanti e tutt'ora in corso,
quale quella della pandemia da Covid 19 e le numerose guerre,
tra cui quella tra Russia e Ucraina, pongono al centro della
nostra riflessione la priorità assoluta, irrinunciabile, di
agire, uniti, come comunità umana, a tutela della vita. In
questo senso, gli operatori tutti del Sistema dell'Emergenza,
stanno fornendo, in Italia e ovunque, alto esempio di dedizione,
di valore, di eroismo al servizio strenuo, più convinto e
appassionato, della vita dell'uomo", conclude il presidente del
118. (ANSA).