(ANSA) - ROMA, 18 MAG - "Ogni istituzione di successo ha
un'anima, che non è la mera somma delle identità psichiche che
la compongono. Della scuola si parla sempre in relazione al suo
hardware, all'edilizia, alla legislazione, ai contratti. Quasi
mai in riferimento al suo software, cioè alla sua identità, ai
suoi contenuti, alla fisionomia di quelli che ogni giorno la
abitano". Parte da questa premessa il libro "L'anima della
scuola", di Rossella Barzotti e Roberto Cetera (edizioni San
Paolo).
La scuola dunque deve ritrovare la sua anima: questo è
l'appello degli autori che, non a caso, antepongono alle loro
riflessioni una citazione di don Lorenzo Milani, il prete di
Barbiana che con la sua scuola ha realizzato quella formazione
per tutti, inclusiva e con l'obiettivo di andare oltre le mere
nozioni per una formazione integrale, o comunque con un più
ampio respiro. Una preoccupazione, questa, ribadita spesso anche
da Papa Francesco. In una udienza con gli insegnanti cattolici
nel 2015 disse: "Per trasmettere contenuti è sufficiente un
computer, per capire come si ama, quali sono i valori, e quali
le abitudini che creano armonia nella società ci vuole un buon
insegnante".
Cita Papa Francesco anche il direttore dell'Osservatore
Romano, Andrea Monda, nella prefazione del libro di Barzotti e
Cetera. Monda ricorda la prima intervista a La Civiltà
Cattolica, nel 2013 a pochi mesi dalla sua elezione, nella quale
il Papa indicò una Chiesa "ospedale da campo" capace di "curare
le ferite". "Niente aspirina o analisi del colesterolo, niente
'riformine' della scuola (e della Chiesa) - commenta Monda, che
anche lui è stato a lungo insegnante in un liceo romano - ma
'ripensamento totale' perché qui oggi ci troviamo in un campo di
battaglia".
Perché la scuola ha smarrito la sua anima? Forse anche per
"un complesso e rigido meccanismo di norme, numeri e
burocrazia", indicano gli autori del libro Barzotti e Cetera. E
allora con un approccio realistico, ma fiducioso, vengono
offerti alcuni suggerimenti per ridare un'anima alla scuola. Con
uno sguardo particolare al ruolo dell'insegnamento della
religione e nella consapevolezza che dal ritrovamento di
quell'anima nascerà il futuro di tutta la società.
"Una volta la scuola era comunità, ora è un incontro
occasionale. Ma senza anima si muore", concludono gli autori.
(ANSA).