(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 11 LUG - La Fondazione
pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre torna a rivolgersi allo
star system. Dopo la lettera dello scorso anno che esortava
Sharon Stone e le altre promotrici del movimento MeToo a non
dimenticare le donne che soffrono violenza in nome della propria
fede, Acs si rivolge a George Clooney ed Elton John, capifila
nei mesi scorsi di un movimento di protesta contro l'entrata in
vigore nel Sultanato del Brunei di una rigida applicazione della
sharia che prevedeva la pena di morte per reati quali
l'adulterio ed i rapporti omosessuali. Acs chiede che "simili
mobilitazioni siano portate avanti anche contro le violazioni
della libertà di fede in atto nei Paesi in cui la legge islamica
è fonte di diritto: dall'Afghanistan all'Arabia Saudita, dal
Sudan agli Stati settentrionali della Nigeria".
La Fondazione leva la propria voce contro il doppio standard
che spesso penalizza la libertà religiosa portando ad esempio
sei cristiani attualmente condannati a morte in Pakistan per
blasfemia: Sawan Masih, Shafqat Emmanuel, Shagufta Kasur, Qasir
Ayub, Amoon Ayub e Nadeem James. "L'analogo caso di Asia Bibi -
scrive Acs - si è felicemente concluso con un'assoluzione dopo
10 anni di carcere". La lettera si conclude con un appello alle
due star: "Fate udire la vostra voce a favore di questi sei
cristiani con lo stesso meritorio impegno manifestato nel caso
del Brunei!".
Acs accompagna la propria denuncia con progetti concreti.
"Abbiamo deciso di istituire un apposito Fondo per i progetti
più urgenti della nostra amata Chiesa nei Paesi islamici in cui
è applicata la sharia - spiegano Alfredo Mantovano e Alessandro
Monteduro, rispettivamente presidente e direttore di Acs-Italia
- Vogliamo sostenere questi fratelli con la maggiore rapidità
possibile".(ANSA).