(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 24 OTT - C'è grande attesa in
Bahrein per l'arrivo del Papa che compirà nel Paese del Golfo
arabico il suo prossimo viaggio internazionale, dal 3 al 6
novembre. Lo riferisce in un incontro online organizzato
dall'Iscom con i giornalisti accreditati in Vaticano monsignor
Paul Hinder, amministratore apostolico dell'Arabia del Nord
(Bahrein, Kuwait, Qatar).
"I suoi passi coraggiosi apriranno delle porte e credo che
contribuirà a delle soluzione per i conflitti della zona e anche
a livello mondiale", dice mons. Hinder riferendosi al Pontefice.
I cattolici nel regno sono "un piccolo gregge": circa 80mila
persone, per la stragrande maggioranza lavoratori immigrati.
Solo un migliaio sono cittadini del Bahrein o persone che hanno
preso la cittadinanza. Eppure per l'appuntamento della messa
allo stadio, che può ospitare circa 30mila persone, "tutti i
biglietti sono andati esauriti in pochi giorni. Abbiamo avuto
tante richieste, anche dai musulmani, e arriveranno persone
dall'Arabia Saudita, dal Qatar, dagli Emirati Arabi, dall'Oman,
dal Kuwait". Per quanto riguarda il vicino Iran, "ho dubbi" che
arriveranno persone per il Papa "ma non lo escludo", dice
Hinder.
Il Bahrein "è il Paese dell'area che gode di maggiore libertà
religiosa", come anche di migliori condizioni per le donne. E'
però "un Paese che si trova in mezzo a i due grandi contendenti,
Arabia Saudita e Iran, e ha bisogno dell'attenzione del mondo
per non essere 'mangiato' dai vicini. Ci sono stati tentativi in
questo senso nella storia", sottolinea l'arcivescovo.
E' un Paese anche dove vige la pena di morte, spesso inflitta
agli oppositori. Il Papa affronterà il tema? "Senz'altro, dietro
le quinte, aspetto che certe problematiche saranno sull'agenda
ma io non mi faccio delle illusioni, conosco lo stile di questa
zona del mondo, non amano nessuna critica aperta. Quando si
parla da persona a persona si può ottenere non tutto ma molto di
più".
Sarà un nuovo viaggio sulla scia dei precedenti con il quale
il Papa ha tessuto un dialogo con il mondo musulmano.
"L'intenzione del Papa - sottolinea Hinder - è di aprire anche
la nostra mente per farci capire che è assolutamente necessario
che troviamo dei rapporti di mutuo rispetto e di collaborazione
nei campi dove è possibile". (ANSA).