(dell'inviata Manuela Tulli)
(ANSA) - FASTIV, 30 MAR - "Qui facciamo il caffè più buono
della città". Così padre Pavlo Kunytskyy, domenicano, ci
accoglie nel suo bar, un vero e proprio locale all'ingresso
della canonica di San Michele Arcangelo, a Fastiv, cittadina
ucraina ad una settantina di chilometri dalla capitale Kiev. Al
"Cafe San-Angelo" fanno anche il cappuccino e l'espresso
italiano, oltre a servire torte, sandwich e pizze. Il bar, a
parte la domenica che "è il giorno del Signore", non è mai stato
chiuso, neanche nei giorni delle bombe. "La gente ha bisogno di
incontrarsi per farsi coraggio, per questo non abbiamo mai
chiuso. E' poi il nostro business - spiega il religioso - con il
quale diamo lavoro a diversi giovani e con quello che resta
finanziamo le nostre opere per chi ha bisogno. E oggi le persone
che hanno bisogno qui in Ucraina sono davvero tante".
Tre frati, oltre a Pavlo ci sono anche Jan e Michail, aiutano
2mila sfollati, tra pacchi alimentari, distribuzione di vestiti,
accoglienza stabile per trenta famiglie. Accanto alla chiesa
hanno aperto anche una tenda riscaldata dove servono, a chi a
causa della guerra oggi ha bisogno di tutto, borsc e bevande
calde.
A far conoscere questa imponente opera di solidarietà è stato
l'Elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, che qui
ha celebrato la messa dello scorso Natale e ha portato
generatori di corrente e magliette termiche. E qui oggi è
arrivata la missione umanitaria e di pace di Francescani,
Auxilium, Sant'Egidio e Figc che ha portato medicinali e divise
sportive per i bambini assistiti dal centro. I piccoli hanno
chiesto di portare a Papa Francesco, oltre agli auguri di pronta
guarigione, un messaggio scritto di loro pugno con le firme in
bella calligrafia. "Hanno scritto 'aspettiamo il giorno della
pace' su un calendario di questo 2023 perché hanno detto che
vogliono la pace quest'anno, qualsiasi data purché quest'anno.
Porterò questo messaggio al Papa", dice il francescano padre
Enzo Fortunato. "Abbiamo visto con i nostri occhi la chiesa
'ospedale da campo' che vuole Papa Francesco, aiutano mamme e
bambini, hanno la scuola per i ragazzi, la cucina da campo,
davvero una chiesa bella", commenta Angelo Chiorazzo, presidente
della cooperativa Auxilium.
Ad aiutare i tre domenicani sono una cinquantina di volontari
che si alternano ogni giorno, dalle 9 alle 18, in turni nei
tanti servizi del centro. E' al "Caffè" dedicato all'arcangelo
Michele che si decidono i nuovi progetti e si scambiano idee.
Tra i volontari c'è anche Caterina che ha vissuto dal 2002 al
2017 a Siena. "Stavo bene in Italia ma sono tornata per accudire
la mia mamma. Per tanti anni ho aiutato le vostre", dice. Poi
dal cellulare mostra la foto di una ragazza con il body da gara
per la ritmica. "È Sofia, l'ho cresciuta per sette anni in
Italia, per me è come una figlia".
Nel bar dei domenicani si parla anche di come organizzare la
prossima Settimana Santa, dalla Domenica delle Palme, che qui si
celebra con i ramoscelli di salice, alla Lavanda dei piedi che
nella chiesa di San Michele di Fastiv vedrà protagonisti i
militari e i volontari, le due categorie che gli ucraini
considerano i loro angeli custodi. (ANSA).