Sono circa 9 su 10 gli
imprenditori calabresi che hanno dichiarato, appositamente
interpellati, di aver sentito parlare di Intelligenza
artificiale ma soltanto il 9,7% di loro afferma di conoscerla
abbastanza (7,1%) o molto bene (2,6%). E un capitano d'azienda
su due la ritiene importante per la crescita e lo sviluppo
dell'impresa.E' quanto emerge dal 20/mo rapporto sull'economia
locale, realizzato dall'Istituto Demoskopika per conto della
Banca di Credito Cooperativo Mediocrati.
La business community locale, secondo quanto emerge dalle
interviste ai capi d'azienda calabresi, si dimostra infatti
piuttosto "pragmatica", riconoscendo l'esistenza di criticità
che vanno gestite ma all'interno di uno scenario di crescenti
opportunità per lo sviluppo del sistema economico. Il tutto in
un 2024 caratterizzato da una inversione di tendenza dell'indice
di fiducia che interrompe il forte consolidamento e la crescita
delle previsioni positive degli imprenditori locali, avvenuto
nel periodo post-pandemico.
Analizzando la media delle risposte "abbastanza" e "molto
d'accordo", si nota una leggera prevalenza nella percezione
degli svantaggi (65,3%) rispetto ai vantaggi (59,4%). Tra i
rischi maggiormente percepiti, la perdita di posti di lavoro
(73,0%) è considerato il più rilevante, poiché si teme che l'IA
avrà un impatto negativo sull'occupazione. Per quanto riguarda i
vantaggi, invece, gli intervistati considerano l'IA un progresso
inevitabile (79,8%), e ciò potrebbe significare che, comunque,
molti di loro potrebbero essere pronti ad adattarsi e a trarre
vantaggio dalle nuove opportunità che si presenteranno,
piuttosto che resistere al cambiamento.
Più della metà degli imprenditori intervistati (51,4%) - uno
su due - ritiene "abbastanza" (41,6%) e "molto" (9,8%)
importante l'IA per la crescita e lo sviluppo futuro delle
imprese. Questo dato sottolinea un generale interesse e una
consapevolezza del potenziale dell'IA nel migliorare le
performance aziendali e mantenere la competitività nel mercato.
Tuttavia, è significativo notare che anche più di 4 intervistati
su 10 (42,7%) non attribuiscono all'IA un'importanza rilevante
mostrando incertezza sul suo ruolo.
Sanità, formazione, servizi pubblici: per un imprenditore su
due l'IA porterà benefici significativi alla sanità mentre per
più di un terzo del campione saranno possibili facilitazioni
nell'accesso all'informazione e per rendere più efficienti i
servizi pubblici.In termini di utilizzazione attiva dell'IA solo
il 7,3% degli imprenditori ne sta valutando l'applicazione
mentre oltre l'86% viene collocato tra i cosiddetti
tradizionalisti.
"La situazione delle imprese italiane rispetto all'adozione
dell'IA - afferma il presidente della Banca di Credito
Cooperativo Mediocrati, Nicola Paldino - presenta un quadro
misto, caratterizzato da potenzialità significative ma anche da
sfide rilevanti. Da un lato, molte grandi aziende italiane
stanno già sperimentando l'IA; dall'altro, l'adozione dell'IA
tra le piccole e medie imprese (Pmi), che costituiscono la
maggioranza del nostro tessuto economico, è più limitata
riscontrando costi elevati di investimento, carenza di
competenze digitali e mancanza di una cultura aziendale
orientata all'innovazione. Un altro aspetto critico - aggiunge
Paldino - riguarda le disuguaglianze regionali: mentre alcune
aree, soprattutto nel Nord Italia, stanno avanzando rapidamente
nella trasformazione digitale, altre, come le regioni del Sud,
mostrano un ritardo significativo nell'adozione di queste
tecnologie".
"Le aziende che adottano l'IA - dichiara il presidente di
Demoskopika, Raffaele Rio - non solo stanno affrontando le sfide
contemporanee, ma stanno anche gettando le basi per un futuro
più dinamico e competitivo".
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