Lo sciopero per chiedere il rilancio dell'automotive - Stellantis e componentistica - proclamato dai sindacati metalmeccanici a Torino in aprile, "va nella direzione di poter anche aprire a un'alleanza con la città. Il mio appello è che non sia lo sciopero dei metalmeccanici, ma sia uno sciopero della città di Torino che negozia con Roma e con l'amministratore delegato". Lo ha detto Michele De Palma, segretario generale della Fiom, a margine del convegno sullo sciopero del 1944, organizzato dalla Fondazione Di Vittorio e dall'Anpi con la Cgil Torino, la Fondazione Gramsci e la Fiom nazionale.
"Per tanti anni è stato spiegato ai cittadini di Torino che si poteva fare a meno della produzione di auto, ma il risultato è la perdita di occupazione" ha aggiunto De Palma che ha parlato anche del caso Mirafiori: "La prosecuzione della cassa integrazione a Mirafiori è un pessimo segnale. A fronte degli investimenti pubblici fatti dal governo di 950 milioni per i bonus a sostegno della domanda, Stellantis non sta garantendo né l'occupazione né la continuità produttiva. Questo riguarda Mirafiori - ha proseguito De Palma - ma ha ricadute anche sui lavoratori della Proma di Grugliasco e della Delgrosso. La scelta del governo di mettere a disposizione delle risorse senza un accordo generale con l'amministratore delegato di Stellantis è in continuità rispetto al passato ed è per noi è inaccettabile".
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