La sentenza della Corte Europea dei
Diritti dell'Uomo (Cedu), che ha condannato la Svizzera per non
avere adottato sufficienti misure a mitigare gli effetti del
cambiamento climatico, "mette in luce il tema della
discrezionalità amministrativa nella lotta al cambiamento
climatico, centrale nel processo penale per inquinamento
atmosferico, che inizierà il 18 giugno a Torino". E' il commento
del Comitato Torino-Respira.
Al processo nel capoluogo piemontese sono imputati, fra gli
altri, gli ex sindaci Piero Fassino e Chiara Appendino e l'ex
presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino.
La citazione a giudizio degli amministratori per inquinamento
ambientale colposo viene considerata dal Comitato fondata su
argomentazioni giuridiche solide: "L'inquinamento atmosferico,
come dimostrano le stesse indagini torinesi, provoca numerose
malattie e morti premature e il procedimento penale avviato
dalla Procura della Repubblica di Torino non ha nulla di
particolarmente creativo, - sostiene l'avvocato Marino Careglio,
consulente del Comitato Torino respira - se non il fatto di aver
contestato, ai titolari di una posizione di garanzia in materia
di tutela della qualità dell'aria, un nuovo reato introdotto
dallo stesso organo legislativo nel 2015, il reato di
inquinamento ambientale colposo, attraverso una riforma
legislativa animata proprio dallo scopo di tutelare maggiormente
l'ambiente e la salute pubblica"-
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