L'accordo sul nucleare con l'Iran consentirà il superamento delle sanzioni e riapre un mercato importantissimo, con circa 80 milioni di potenziali consumatori.
L'Italia era il primo partner economico e commerciale dell'Iran prima dell'introduzioni di sanzioni e quindi ora si riapre la possibilità di ritornare con il suo sistema imprenditoriale.
Il ministero dello Sviluppo punta ora ad organizzare una missione economica e imprenditoriale, già nelle prossime settimane, anche prima della fine dell'estate. ''Spero di poter presto riprendere un percorso di collaborazione bilaterale'', ha affermato il ministro dello Sviluppo Federica Guidi che ha ricordato l'incontro avuto, a margine dell'Expo, con il Ministro dell'Industria di Teheran. ''Prodotti e know how italiani - ha aggiunto - sono ancora molto apprezzati in quel mercato".
Nonostante le sanzioni l'Italia non ha mai perso i contatti.
Lo scorso giugno un gruppo di 26 Pmi italiane - il gruppo nazionale più numero su un totale di un centinaio di imprese da 15 Paesi - ha partecipato alla prima edizione di Project Iran, una fiera specializzata nel 'contract' - ossia tutto quanto prevede una progettazione preventiva, dalle infrastrutture alle costruzioni. Gli incontri erano stati promossi proprio nella speranza che dovesse andare in porto l'accordo sul nucleare.
A fare i conti sul possibile impatto sono stati anche l'Ice e la Sace. L'accordo con l'Iran puo' valere un incremento dell'export italiano 'di almeno 2 o 3 miliardi nei prossimi 3 anni', secondo le previsioni del direttore generale dell'Ice, Roberto Luongo. Per Luongo 'lo spazio per crescere c'e' sicuramente visto che negli ultimi anni siamo scesi da 7,2 miliardi di interscambio a 1,6 nello scorso anno, i primi segnali positivi sono gia' arrivati con una crescita del 32% dell'export italiano nel primo trimestre e addirittura del 120% di quello iraniano verso l'Italia'.
Analoga la stima Sace, il gruppo che fornisce l'assicurazione per il credito all'export. Il ritiro delle sanzioni - ha calcolato - potrebbe portare a un incremento dell'export italiano nel paese di quasi 3 miliardi di euro nei prossimi 4 anni, salendo dagli 1,1 del 2014 ai possibili 2,5 del 2018. Nonostante l'inasprimento delle sanzioni avvenuto a fine 2011 quando esportavamo oltre 7 miliardi l'anno abbia ridotto sensibilmente gli scambi tra il nostro paese e l'Iran, l'Italia rimane tra i principali partner commerciali del Paese.
Non è però tutto scontato. La Sace segnala che riguadagnare le quote di mercato perse in Iran non sara' facile, considerando che concorrenti quali Cina, India, Russia e Brasile hanno subito molti meno vincoli negli ultimi anni guadagnandosi una posizione importante all'interno del Paese.