(ANSA) - ANCONA, 20 LUG - Il sistema moda delle Marche tiene
ma aspetta di misurare le reali conseguenze dell'emergenza
sanitaria da coronavirus nei prossimi mesi. Secondo la Camera di
Commercio delle Marche, le imprese del comparto tessile,
abbigliamento, calzature marchigiane, al 30 giugno, erano 5.618,
circa 180 in meno allo stesso periodo del 2019. "Tutto
considerato una performance abbastanza positiva anche se
purtroppo non dice esattamente il vero rispetto a quello che
sarà il reale impatto della crisi epidemiologica sul settore -
afferma Giacomo Bramucci, vicepresidente dell'Azienda speciale
della Camera delle Marche dedicata alla moda -, la vera conta
dei danni potremmo farla a fine anno o nel primo trimestre 2021
di uno dei settori che più ci rappresenta all'estero.
L'interscambio commerciale è il fronte su cui maggiormente si
sta già riflettendo la crisi in atto. Il crollo della domanda
internazionale e quello della circolazione dei beni e delle
persone ha avuto impatto negativo innanzitutto sugli eventi
fieristici". Per ovviare a questo, Camera di Commercio delle
Marche, dice Bramucci, "ha immaginato un nuovo modo di andare
per il mondo proponendo il bando b2b per affrontare la sfida
delle fiere digitali. Una misura che ha riscosso un enorme
successo: oltre le 500 le domande pervenute dalle imprese
marchigiane. Questo indica che abbiamo intercettato un'esigenza
reale delle imprese che, soprattutto in questi territori,
lavorano nel settore del Tac". Per il futuro poi l'Azienda
speciale Moda punta sull'organizzazione di incontri sul
territorio marchigiano con buyer selezionati. "Porteremo qua gli
operatori economici con le cautele del caso - spiega Bramucci -,
offrendo loro un assaggio non solo dei campionari delle
collezioni moda che non possiamo più presentare nelle fiere
fisiche, ma anche delle produzioni agroalimentari e del nostro
patrimonio paesaggistico, artistico e culturale". (ANSA).