(ANSA) - ANCONA, 30 OTT - Sono 9.702 le imprese
marchigiane che, a causa delle misure di contenimento della
pandemia previste dal dpcm dello scorso 24 ottobre, vedono la
propria attività sospesa o limitata. Lo ha calcolato la Camera
di Commercio delle Marche, sulla base del "Decreto Ristori" e
dell'ultima rilevazione Movimprese che fotografa il tessuto
economico dei territori al 30 settembre scorso. Le realtà
sospese e limitate coinvolgono 40.539 lavoratori in tutta la
regione; 2.573 in provincia di Ancona (11.489 addetti), 1.707
nel territorio di Ascoli Piceno (6.316), 1.055 a Fermo (4.058),
1.982 a Macerata (9.331) e 2.385 a Pesaro Urbino (9.345). Tra i
settori coinvolti ristorazione, spettacolo, palestre, parchi a
tema, centri benessere e sale gioco. Al Consiglio camerale ha
partecipato ha preso parte l'Assessore regionale alle Attività
Economiche e Produttive e Vice Presidente della Giunta Mirco
Carloni.
La Camera commercio Marche offre il proprio patrimonio di
competenze e conoscenze statistiche alla Regione; con i
consiglieri rappresentanti di tutte le categorie, ha programmato
con Carloni un "incontro operativo - riferisce il presidente
Gino Sabatini, per concordare insieme alla Regione le misure che
possono essere velocemente scaricate a terra, soprattutto sulle
imprese colpite duramente dall'ultimo Dpcm".
"La Camera Marche - ha detto Carloni - è il partner ideale
per questa Giunta e questo Assessorato che ha tra le priorità
l'identificazione di un nuovo modello economico di riferimento,
la messa a fuoco dell'identità produttiva regionale per essere
poi nelle strategie, nazionali ed europee, da protagonisti. Non
contoterzisti - ha aggiunto - ma leader capaci di fare filiera e
intercettare risorse, a partire da quelle del Recovery Fund.
Questa analisi avrà luogo attorno a un tavolo cui prenderanno
parte categorie economiche e sociali e un ruolo importante
avranno i rappresentanti del mondo accademico. In questa
assemblea camerale, in cui mi sento a casa, trovo già quella
rappresentatività che ci occorre per fare sintesi".
"Abbiamo un buco temporale tra le due pianificazioni
strategiche, - ha spiegato Carloni - sei mesi che saranno i
peggiori della nostra storia . Ci sono due Italie: quella
garantita da stipendio fisso e quella legata alle fluttuazioni
del mercato e alle variabili che lo toccano. Il divario potrebbe
portare, già lo sta facendo, a una crisi sociale prima che
economica. Le poche risorse saranno concordate con le categorie
che possiamo incontrare innanzitutto in Camera di Commercio, -
ha proseguito - che è poi il vero tavolo di compensazione
sociale, la piattaforma in cui incontrarci e intercettare la
ripresa". "Il Recovery Fund richiede di essere gestito con le
idee chiare - ha rimarcato Carloni - e in base alle indicazioni
che arriveranno dalle categorie e avendo tre priorità, che poi
sono in linea con quelle indicate da Camera di Commercio col
Presidente Sabatini: Export Digitale, Digitalizzazione Imprese,
Assunzione dei Giovani per fermarne l'emigrazione". (ANSA).