(ANSA) - ANCONA, 19 FEB - Individuare nuove forme di sviluppo
per le Marche in modo da farle tornare a essere un "caso di
studio" come avvenuto nel passato puntando su infrastrutture,
sburocratizzazione, liquidità, internazionalizzazione,
formazione, trasformazione digitale, trasformazione sostenibile,
valorizzazione dei giovani. E' il progetto presentato oggi dalla
Camera di Commercio delle Marche con le quattro università
marchigiane: Politecnica di Ancona, Camerino, Macerata e Urbino,
denominato "Quale visione per quale territorio", alla presenza
del presidente camerale Gino Sabatini, dei rettori Gian Luca
Gregori, Claudio Pettinari, Francesco Adornato e Giorgio
Calcagnini, oltre al presidente della Regione Marche Francesco
Acquaroli e al vicepresidente Mirco Carloni. Dall'analisi
effettuata è emerso che dal 2009 al 2019 il numero di imprese
attive nelle Marche è sceso continuamente passando da 160.237 a
146.923 unità (-8,3%). A tutto ciò si accompagna un calo
demografico costante dal 2014 al 2020 passando rispettivamente
da 1.553.138 a 1.518.400 (-2,2%). Quanto ai comparti produttivi
per il settore manifatturiero si evidenzia la necessità di agire
su tre assi principali: internazionalizzazione,
digitalizzazione, sostenibilità, per permettere le aziende
leader e non solo, di poter uscire da una crisi che appare
consolidata e che è partita dal 2008. Per il terziario, che nel
2019 si contavano oltre 81mila imprese attive e circa due terzi
degli addetti complessivi, si evidenzia "la necessità di
ricercare un giusto equilibrio dell'offerta riflettendo anche
sulla concentrazione delle strutture di grandi dimensioni
soprattutto in alcune aree, con probabili problematiche di
sostenibilità anche alla luce dei trend economici e
demografici", si legge nello studio. Per il Turismo, i dati sui
flussi turistici pre-Covid delle Marche indicano che nel 2019 la
regione ha registrato circa 10,5 milioni di presenze e 2,4
milioni di arrivi, rappresentando rispettivamente il 2,4% delle
presenze e il 2,5% degli arrivi nazionali, ma solo il 16% è
rappresentato da turisti esteri: da qui la proposta di collocare
il turismo delle Marche nel contesto del modello di smart
wellness destination. Infine, per la Cultura, le possibili
azioni per lo sviluppo si muovono su quattro direttrici
strategiche: riconoscimento e valorizzazione di nuove
professionalità; innovazione del rapporto pubblico-privato; reti
e sistema di governance; qualità dell'offerta, non solo
digitale. (ANSA).