(ANSA) - ANCONA, 05 MAR - Testimonianze di donne
imprenditrici nelle Marche ai tempi del Covid, resilienza al
femminile con spunti di crescita e di innovazione. Le ha fatte
emergere la Camera di Commercio di Ancona, in vista dell'8
marzo, nel corso dell'incontro "Niente del genere". Tra le voci
raccolte, quella di Doriana Marini che con la Dienpi di San
Benedetto del Tronto ha convertito buona parte della produzione
ai presidi individuali di protezione e alla realizzazione delle
mascherine "del sorriso", trasparenti certificate, che
permettono la lettura labiale. Angela Piotti Velenosi,
fondatrice dell'azienda Vitivinicola Velenosi, di Ascoli Piceno,
ha detto che "il settore soffre la mancanza delle fiere, del
turismo del vino e la pesante contrazione del settore horeca ma
ci ha spinto verso i canali di vendita online, con buoni
risultati". Vanna Menco, amministratrice di Prosilas di
Civitanova Marche, è in prima linea nella realizzazione di
dispositivi plastici per le terapie intensive e respiratori.
Marta Mattioni della Incall di Jesi ha convertito l'offerta di
cartoleria alle nuove esigenze degli studenti ai tempi della
Dad,. Simona Lisi, danzatrice e performer, ha raccontato il
dramma dei lavoratori dello spettacolo che si sono dovuti
fermare, ma anche il loro "fare rete" e la sperimentazione di
"nuove forme di contatto con il pubblico". I dati delle imprese
al femminile nelle Marche sono peraltro poco confortanti. Lo ha
evidenziato il presidente della Camera di Commercio di Ancona,
Gino Sabatini: "in regione - ha detto - le imprese in rosa sono
34.260, il 23,5% sul totale, concentrate nei settori dei servizi
alla persona, della ristorazione e del commercio, tra i segmenti
che più soffrono. L'emergenza sanitaria ha evidenziato la
necessità di supporti alle donne lavoratrici e imprenditrici che
ora devono fare i conti con le scuole chiuse. Le imprese si sono
organizzate in autonomia magari con soluzioni di asili
aziendali anche improvvisati, ma servono disposizioni nazionali,
ufficiali, omogenee e concertate". Per Daniela Barbaresi,
segretaria generale Cgil Marche, "le donne stanno pagando un
prezzo molto alto alla pandemia. In prima linea nella sanità,
nella scuola, nei servizi essenziali, contano il 70% dei contagi
da Covid sul lavoro. Tanti i posti di lavoro persi tra le donne,
pari al 70% dell'occupazione persa, e questo nonostante il
blocco dei licenziamenti. E inoltre facciamo i conti con vecchie
e nuove disuguaglianze:: solo una lavoratrice su 3 ha un lavoro
stabile e a tempo indeterminato". (ANSA).