(ANSA) - JESI, 24 MAR - A fiere chiuse, è sempre più legato
al digitale l'export del comparto agroalimentare delle Marche,
un settore fortemente provato dall'impatto del sisma e della
pandemia, e sempre più alla ricerca di canali alternativi di
vendita, dal km 0 sul mercato interno alle piattaforme online
per esportare i prodotti sul mercati esteri. Agguerrita la
concorrenza, e piene di insidie, tra tutela del brand e
algoritmi da padroneggiare per rendersi visibili; per questo la
Camera di Commercio delle Marche, in collaborazione con la sua
agenzia speciale Linfa, agenzia ICE, Università Politecnica
Marche, ha organizzato oggi un webinar gratuito cui hanno
partecipato circa 70 imprenditori della regione. "Una volta
l'imprenditore partiva con la valigetta cercando grossisti e
importatori, oggi ci si deve equipaggiare di competenze digitali
forti e interne, chiedendo supporto a Camera Marche e mondo
delle associazioni, e credito alle banche", ha esordito Simone
Mariani, presidente dell'Azienda Speciale Linfa, il braccio
operativo dell'ente camerale nel settore agroalimentare.
Nell'anno pandemico, il settore agroalimentare delle Marche ha
sofferto molto con le sue 27.157 aziende, in particolare sul
fronte dell'export e per la forte contrazione del settore
Horeca. Lo ha ricordato il presidente di Camera delle Marche,
Gino Sabatini, segnalando che "il valore delle esportazioni
marchigiane nel 2020 ha subito una decisa contrazione per le
imprese di agricoltura pesca silvicoltura: -9,3%. Meno peggio
bevande che segnano rispetto allo stesso periodo del 2019 un
-0,5%.". Per ripartire - ha aggiunto - due sono le chiavi: da un
lato "il ritorno alle origini, alle tradizioni, al prodotto km 0
per agevolare un turismo lento e offrire opportunità di crescita
alle piccole aziende del territorio; dall'altro innovare e far
crescere le competenze digitali". Un tema, quello
dell'agricoltura 4.0, che nelle Marche sta generando
interessanti esperienze, dalle tecnologie blockchain applicate
alle filiere di produzione che garantiscono qualità nel piatto,
ai codici QR-Code sui prodotti per illustrare storie di aziende
virtuose, alle campagne tik-tok del Made in Marche indirizzate a
giovani e meno giovani. Il webinar ha concluso la trilogia
dedicata da Camera Marche al digital export (a febbraio e marzo
sono stati indagati i comparti di Moda e Meccanica/Mobile), e ha
visto la partecipazione di aziende marchigiane che che hanno
usufruito del bando B2B promosso da Camera Marche e Regione
Marche per affrontare i "market place" con il giusto
equipaggiamento digitale: Olio Poldo (Ancona), pastificio
Filotea (Ancona), Ispa (Ascoli Piceno), Salumificio Ciriaci
(Fermo), T&C Tartufi (Pesaro Urbino). L'evento ha anche ospitato
in anteprima il lancio del progetto di piattaforma "Vinitaly
Plus", app in 71 lingue per far incontrare i produttori italiani
con operatori e 'wine lover' di tutto il mondo. (ANSA).