(ANSA) - CROTONE, 04 MAR - Da gennaio a dicembre 2021, a
fronte di 905 nuove iscrizioni, sono state denunciate 631
cessazioni che hanno portato lo stock complessivo di imprese a
18.318. Il tasso di crescita rilevato nella nostra provincia si
attesta a +1,52%, dato superiore a quello registrato nel
territorio nazionale (1,42%) ma inferiore a quello registrato
nella regione Calabria (1,62%). E' quanto si afferma in una nota
dell'Ufficio studi della Camera di Commercio di Crotone che ha
elaborato i dati relativi alle iscrizioni, cessazioni e
variazioni di imprese.
"Aumentano di 268 unità - è detto nella nota - le imprese della
provincia crotonese nell'anno 2021 (quasi il doppio rispetto
all'anno 2020), nonostante la forte crisi economia causata
dall'emergenza sanitaria Covid".
"Il 2021 si è chiuso con un andamento positivo, confermato dai
dati sulla creazione di nuove imprese - sostiene Alfio Pugliese,
Commissario straordinario della Camera di Commercio di Crotone -
tuttavia, non siamo ancora tornati ai valori precedenti alla
pandemia ma l'auspicio è che la crescita possa mantenersi
costante e dare luogo ad un'effettiva ripresa economica".
Secondo le rilevazioni Movimprese nell'anno 2021, la consistenza
dell'imprenditoria crotonese tra aperture e chiusure di imprese
fa registrare un saldo positivo di 274 unità, dato in netta
ripresa rispetto all'ultimo biennio. "L'analisi dell'andamento
dei tassi di sviluppo per settore di attività - riporta la nota
- evidenzia che a contribuire maggiormente alla positività dei
dati relativi al 2021, oltre alle imprese non classificate
(17,23%) è stato soprattutto il settore Attività finanziarie e
assicurative (6,77%), Servizi di informazione e comunicazione
(5,11%), Istruzione (5,06%) e Attività professionali,
scientifiche e tecniche (3,99%). Dall'analisi si evidenziano i
saldi negativi di Attività manifatturiere (-17 imprese),
Agricoltura, silvicoltura e pesca (-12 imprese), e Trasporto e
magazzinaggio (-10 imprese). Il tessuto economico provinciale
nel 2021 risulta, pertanto, formato per il 67,14% da ditte
individuali, per il 21,65% da società di capitali, per l'8,33%
da società di persone e per il restante 2,89% da imprese con
altra forma giuridica. (ANSA).