(ANSA) - ROMA, 18 MAG - Da oggi, il Tempio di Adriano, sede
storica della Camera di Commercio e gioiello architettonico
dell'antica Roma, cambia nome per diventare Tempio di Vibia
Sabina e Adriano in onore dell'imperatrice e in linea con la sua
vera storia.
Un evento dal valore simbolico con il quale la Camera di
Commercio di Roma vuole celebrare una donna straordinaria,
l'imperatrice Vibia Sabina, attraverso l'esposizione - per un
mese - della statua nel Tempio originariamente dedicato a lei e
a suo marito, l'imperatore Adriano.
"Il Tempio di Adriano, sede storica della nostra Istituzione dal
1874, oggi cambia nome e torna alla sua naturale denominazione
di Tempio di Vibia Sabina e Adriano. È per noi motivo di grande
onore - spiega Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di
Commercio di Roma - poter esporre la statua-ritratto di Vibia
Sabina e celebrare, in questi spazi, la figura dell'imperatrice.
Con questa esposizione aggiungiamo un ulteriore tassello
all'opera di valorizzazione portata avanti dalla Camera nei
confronti di quello che costituisce uno dei monumenti più
straordinari della Roma antica e anche di quella contemporanea.
Un'opera di valorizzazione che, nel passato, si è sostanziata in
importanti interventi di restauro e, nel 2019, nella riapertura
dello storico ingresso su via de' Burrò, secondo l'orienta-mento
del Tempio deciso dagli antichi sacerdoti. Ma, soprattutto,
restituendo alla straordinaria figura di Vibia - conclude
Tagliavanti - il ruolo che le apparteneva, si presenta per noi
l'occasione per restituire a tutte le donne il giusto rilievo da
loro avuto nella storia, a partire dai lunghi secoli della Roma
antica".
"Contribuisco con grande piacere - afferma Roberto Riccardi,
Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale - a
questo evento, che restituisce idealmente a Vibia Sabina la
rilevanza che ha avuto accanto al consorte, l'imperatore
Adriano. Ribattezzare il Tempio aggiungendo il suo nome è
importante come aver recuperato la sua statua, che era stata
trafugata. Anche il ruolo delle donne, nella Storia, è stato
oscurato per secoli, derubato, e auspico che altre Istituzioni
culturali assumano iniziative analoghe, per ricondurlo nella sua
giusta luce".
"Questa esposizione - dichiara Andrea Bruciati, Direttore
dell'Istituto Villa Adriana e Villa d'Este - racconta
innanzitutto il rapporto fragile e vitale tra patrimonio e
collettività, attraverso il recupero e la restituzione alla
pubblica fruizione di reperti eccezionali. Tra questi la
monumentale statua di Vibia Sabina, moglie dell'imperatore
Adriano, che, ricondotta in Italia dal Comando Carabinieri
Tutela Patrimonio Culturale, ha ora temporanea-mente lasciato i
Mouseia di Villa Adriana per l'esposizione presso la sede
storica della Camera di Commercio. Comporre i frammenti di
questa narra-zione è una sfida complessa, che abbiamo già più
volte condiviso con il ter-ritorio e il Comando. La difficoltà
in questo caso è ancora maggiore per via del carattere
enigmatico e riservato, quasi sfuggente, della protagonista di
questo evento, l'imperatrice cui la Camera di Commercio
restituisce la titolarità del Tempio di Vibia Sabina e Adriano:
una operazione dal grande im-patto simbolico e dal forte
significato storico".
La statua-ritratto che verrà esposta nella Sala storica
dell'Istituzione camerale rappresenta Vibia Sabina (nata a Roma
nell'86 d.C.), moglie di Adriano (76 - 138 d.C) e nipote
dell'imperatore Traiano. Vibia Sabina ha il capo ve-lato, è
avvolta in un ampio mantello e indossa un paio di sandali.
Presenta un'acconciatura con ampio nodo a diadema, che ricorda
quella delle Afro-diti ellenistiche.
Non conosciamo il luogo di rinvenimento della statua-ritratto
che, negli anni Settanta, è stata immessa sul mercato illecito
internazionale a seguito di scavi clandestini effettuati nel
territorio italiano: è possibile che facesse parte dell'arredo
scultoreo di una villa privata dell'ager tiburtinus, oggi
di-viso fra i comuni di Tivoli e Guidonia Montecelio, in cui
ancora in tempi recenti sono state rinvenute significative
testimonianze di questo tipo. L'imponente statua di Vibia Sabina
è stata restituita all'Ita-lia, insieme ad altri 13 reperti
archeologici nel 2007, in seguito a un accordo tra la direzione
del Museum of Fine Arts di Boston e il Governo italiano siglato
nel 2006. L'operazione, dal grande valore storico e culturale, è
stata resa possibile grazie alle accurate indagini svolte con
successo, negli anni precedenti, dal Comando Carabinieri Tutela
Patrimonio Culturale. Opera-zione che ha contribuito a
valorizzare un'opera a lungo ignorata dalla maggior parte degli
specialisti in ritrattistica romana, nonostante si tratti,
in-dubbiamente, di un documento eccezionale sia per la qualità
artistica che per lo straordinario stato di conservazione.
(ANSA).