(ANSA) - BOLOGNA, 16 GIU - In Emilia-Romagna il 2023
dell'industria inizia nel segno della crescita, nonostante
criticità evidenti, quali le difficoltà nelle catene di
fornitura internazionali, la forte inflazione - con l'elevato
livello dei prezzi di materie prime ed energia - e l'aumento dei
tassi di interesse, a cui si aggiunge il complesso scenario
esterno della crisi geopolitica.
I segni positivi di produzione, fatturato e ordinativi
compongono un quadro ancora dinamico, come emerge dall'indagine
congiunturale sul primo trimestre 2023 sull'industria
manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere
Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.
Il volume della produzione delle piccole e medio-grandi
imprese dell'industria in senso stretto dell'Emilia-Romagna ha
messo a segno un ulteriore aumento (+1,1%) rispetto allo stesso
trimestre dello scorso anno. Sotto la pressione dell'aumento dei
prezzi industriali derivante dalle quotazioni delle materie
prime, di semilavorati e componenti, la crescita del fatturato
sullo stesso periodo del 2022 (+4,0%) è risultata più elevata
rispetto all'andamento della produzione.
Il fatturato estero ha avuto un andamento analogo rispetto a
quello interno, ma leggermente più ampio (+4,8%). Un ulteriore
dato positivo da considerare è costituito dall'andamento del
processo di acquisizione degli ordini che ha rallentato, ma ha
confermato la tendenza positiva, seppur molto lieve (+0,2%). Il
grado di utilizzo degli impianti è sceso leggermente fino al
78,2%, poco meno rispetto al 79,7% dello stesso trimestre 2022.
Anche il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini
si è leggermente ridotto scendendo sotto le 13 settimane, un
valore sempre superato dall'inizio del 2022. La crescita
dell'attività è ancora diffusa, ma nei vari settori industriali
variano l'intensità e l'andamento. (ANSA).