(ANSA) - ROMA, 17 MAR - "Nell'attesa di leggere il testo
definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri, abbiamo il
dovere, sulla base delle bozze circolate, di far presente
all'Esecutivo che le misure adottate nei confronti dei liberi
professionisti iscritti alle casse di previdenza private
risultano assolutamente insufficienti". A dichiararlo il
presidente della Fondazione Inarcassa (l'organismo attivo sui
temi della professione degli oltre 168.000 architetti ed
ingegneri iscritti alla medesima Cassa previdenziale, Inarcassa)
Egidio Comodo, convinto sia "inaccettabile la discriminazione
che si sta attuando nei nostri confronti", giacché
"l'istituzione del fondo da 300 milioni per coprire anche i
professionisti iscritti agli Ordini è insufficiente, occorrono
nuove e decise misure straordinarie di sostegno al reddito anche
per gli architetti ed ingegneri liberi professionisti. Non
chiediamo elemosina di Stato, vogliamo solo che si mettano in
campo le misure necessarie per coprire i mancati introiti a
causa dell'emergenza sanitaria. Allo sblocco dei crediti delle
Pubblica amministrazione a favore dei liberi professionisti, che
rappresenterebbe un primo positivo intervento, occorre un piano
di investimenti di rilancio delle opere pubbliche strategiche
per il Paese", incalza. "Continueremo a fare la nostra parte,
come abbiamo sempre fatto in ogni momento critico per il nostro
Paese, con professionalità e competenza, il Governo deve però
venirci incontro, e comprendere che l'intera categoria sta
attraversando un momento difficile col rischio di un collasso,
se non s'interviene prontamente", conclude Comodo. (ANSA).