(ANSA) - ROMA, 28 SET - Pollice in su verso lo smart working,
(ri)scoperto durante la pandemia, però servono "adeguati
strumenti di formazione e di consulenza-accompagnamento sui
comportamenti delle persone e del 'management', sulle tecnologie
e anche sugli spazi di lavoro", così come "è necessaria anche
un'attenzione alle esigenze specifiche di cui le persone che si
approcciano allo smart working sono portatrici: 'in primis', la
necessità di conciliare davvero le esigenze lavorative con
quelle personali e familiari". A pensarla così il presidente
dell'Enpap (la Cassa previdenziale degli psicologi liberi
professionisti) Felice Damiano Torricelli, alla guida di un
tavolo tecnico che l'Ente ha voluto in merito alla sicurezza sul
lavoro. "In attesa dei decreti e della direttiva europea sullo
smart working, che dovrebbe essere emanata nel 2021, è
necessario intervenire con azioni 'ad hoc', volte a introdurre
in modo corretto due requisiti-chiave per un 'buon lavoro
agile': da un lato la cultura di questa modalità di lavoro,
dall'altro regole chiare che tutelino tutti gli attori
coinvolti", recita la nota dell'Enpap. (ANSA).