(ANSA) - ROMA, 18 MAR - No all'istituzione del nuovo Albo
degli esperti nella valutazione dei danni, perché "hanno già il
loro Albo di riferimento: è quello dei periti industriali.
Piuttosto, apriamo un tavolo di confronto sul tema per
consentire a tali figure di poter accedere al nostro albo,
quindi alla Cassa di previdenza, e facendo così chiarezza su una
materia delicata, da tempo controversa, che tocca i temi della
salute e della sicurezza". Il presidente del Consiglio nazionale
dei periti industriali Giovanni Esposito manifesta così la
propria contrarietà contro due provvedimenti legislativi,
attualmente in discussione in Commissione Industria al Senato -
e ora unificati - che prevedono rispettivamente l'istituzione
dell'Albo degli esperti nella valutazione dei danni, con la
contestuale abrogazione del ruolo dei periti assicurativi e la
possibilità per questi soggetti di potersi iscrivere alla Cassa
previdenziale ed assistenziale dei periti industriali (Eppi).
"Con la creazione di un nuovo Ordine, il Legislatore, invece di
fare chiarezza sulle competenze di chi svolge l'attività di
accertamento dei danni, genera ulteriore confusione. Creare un
nuovo Albo non solo viola i principi comunitari di
proporzionalità in materia di nuove professioni, (laddove si
chiede di evitare il proliferare di nuovi Albi quando esiste una
copertura legale rappresentata da Ordini che già si occupano
della materia), ma va ad attribuire ai periti assicurativi
competenze a loro non riconosciute, oltretutto in via riservata,
avvalorando un principio gravissimo su una materia molto
delicata: dalla ricostruzione dinamica di un incidente dipende
non solo la responsabilità - talvolta anche penale - di chi ha
causato l'incidente ma anche il successivo coinvolgimento delle
compagnie assicurative che scendono in campo per il risarcimento
del danno", aggiunge. "Chiediamo al governo di aprire un tavolo
di confronto per disciplinare una materia che tocca i diritti
alla sicurezza e alla salute garantiti dalla carta
costituzionale: chiunque subisca un processo penale e ha
interessi da salvaguardare, sia come imputato che come parte
lesa, merita che l'accertamento della verità sia nelle mani di
professionisti competenti", chiude Esposito. (ANSA).