(ANSA) - ROMA, 15 LUG - L'introduzione di un salario minimo
legale per i lavoratori dipendenti, secondo il Consiglio
nazionale dei consulenti del lavoro, "pur essendo condivisibile
il tentativo di dare dignità economica al lavoro e combattere i
fenomeni di manodopera a basso costo in violazione dei diritti
dei lavoratori, potrebbe comportare una serie di effetti
negativi: una minore disponibilità di risorse per trattamenti
retributivi aggiuntivi come premi di produzione e welfare
aziendale, a discapito della produttività e del benessere
organizzativo", mentre favorirebbe "l'aumento del prezzo di beni
e servizi da parte delle imprese tenute ad affrontare nuovi
costi, che potrebbe vanificare i benefici sui consumi e sul
potere d'acquisto che la norma sul salario minimo tende a
generare". E' una delle posizioni espresse dai vertici
dell'Ordine professionale, convocato oggi al ministero
dell'Interno dal titolare Matteo Salvini. Nel contempo, si
sottolinea in una nota, "per la categoria la cosiddetta flat tax
rappresenta certamente un'occasione di riforma" per perseguire
alcuni obiettivi, in primis per "creare un sistema fiscale
competitivo e socialmente equo tra tutte le categorie di
contribuenti (titolari di partita Iva, lavoratori e pensionati),
attraverso l'introduzione di due aliquote Irpef (al 15% fino ad
un reddito di 65.000 euro, al 20% o al 23% per redditi superiori
a 65.000 euro)", nonché per "semplificare l'insieme di
detrazioni, deduzioni e crediti d'imposta". Importante, infine,
per i consulenti, sarebbe andar verso l'efficientamento della
Pubblica Amministrazione, "affidando ai professionisti
ordinistici ruoli e funzioni in relazione al loro carattere di
terzietà". (ANSA).