(ANSA) - ROMA, 03 FEB - Compensi professionali "calcolati
sui parametri ministeriali o, comunque, proporzionati alla
quantità e qualità della prestazione professionale", nonché
"stop alle clausole vessatorie e giro di vite sui ribassi
eccessivi nei bandi delle amministrazioni regionali": è così che
la giunta regionale del Lazio dà una 'stretta' sull'equo
compenso, grazie ad una delibera che "fissa a tutti gli uffici
regionali, alle società controllate e partecipate dalla Regione
rigidi paletti nelle procedure di acquisizione di servizi
professionali, per evitare di alterare l'equilibrio tra le
prestazioni professionali da effettuare e il compenso
stabilito". A renderlo noto Confprofessioni Lazio, sostenendo,
per bocca del suo presidente Andrea Dili, che il testo approvato
è "rivoluzionario", perché "impone a tutte le strutture
regionali l'inderogabilità dei parametri ministeriali per i
compensi professionali e vieta l'utilizzo di clausole vessatorie
nei bandi", e dunque si ringrazia "la Giunta regionale e la
promotrice della legge Eleonora Mattia, che ha consentito tale
passaggio". La delibera "spalanca le porte a un intervento
legislativo che anche a livello nazionale riconosca il valore
sociale ed economico delle prestazioni professionali ed il
diritto a un'equa remunerazione, adottando i parametri
ministeriali già in vigore e individuando analoghi criteri per
definire le prestazioni non ancora contemplate dai parametri. Ci
auguriamo, pertanto, che anche in sede di esame del decreto
Milleproroghe governo e Parlamento si facciano promotori di
iniziative in tal senso", si legge, in conclusione. (ANSA).