(ANSA) - ROMA, 30 APR - Uno 'smart working' (lavoro agile)
"vero", ossia non improvvisato ed "ispirato ai principi del
benessere della persona, della crescita, della competitività
dell'azienda e sostenendo l'impatto positivo che ne deriva a
tutti i livelli in un'organizzazione basata sui risultati", la
"flessibilità degli orari di lavoro, la semplificazione
procedure", nonché la elasticità contrattuale e "nuove relazioni
industriali". E' il piano per la cosiddetta 'Fase 2', dopo
l'emergenza Covid-19, ventilato dall'Associazione dei direttori
del personale (Aidp), la cui presidente Isabella Covili Faggioli
afferma che, "fin dai primi giorni dell'emergenza, i direttori
del personale hanno dovuto fronteggiare un impatto
sull'organizzazione del lavoro senza precedenti. In pochi giorni
abbiamo rivoluzionato il mondo del lavoro e le modalità
lavorative favorendo il diffondersi su larga scala del lavoro da
remoto, che è stato definito nella maggioranza dei casi,
impropriamente, 'smart working'. Queste settimane intense e
straordinarie hanno maturato un bagaglio di esperienze di grande
valore che, a questo punto, intendiamo mettere a disposizione
del Paese", aggiunge. Per l'associazione occorre, tra l'altro,
"rimodulare i turni di lavoro su fasce orarie diverse dalle
canoniche 8 ore negli ambienti prettamente produttivi, diluendo
le attività anche su 6 giorni a settimana e riducendo i livelli
di presenza contemporanea nelle aziende", nonché "disinnescare
sul nascere la spirale conflittuale che rischia di esplodere
sullo sfondo dell'emergenza generata dal Coronavirus. La strada
maestra per riuscire a conciliare queste due esigenze è la
partecipazione dei lavoratori alla gestione e all'utile
dell'impresa, elemento cardine del sistema tedesco, e giungere
all'attuazione dell'art. 46 della nostra Costituzione". (ANSA).