(ANSA) - ROMA, 14 MAG - "Al netto di alcuni aspetti
discriminatori, come l'impossibilità per i professionisti, siano
essi iscritti alla gestione separata Inps, o a Casse
previdenziali private, di accedere ai contributi a fondo perduto
o le modifiche per la cassa integrazione in deroga che
riguarderanno solo le nuove domande e non quelle presentate
nonostante molti aventi diritto non abbiano ancora ricevuto
nulla, il decreto rilancio, di cui apprezzo l'enorme portata e
lo sforzo per tentare di semplificare le procedure, avrebbe
dovuto essere emanato al posto del decreto Cura Italia, perché
taluni provvedimenti e snellimenti burocratici erano necessari
già due mesi fa". Ecco le prime parole pronunciate dal
presidente dell'Istituto nazionale tributaristi (Int), Riccardo
Alemanno, a proposito del provvedimento approvato ieri dal
Consiglio dei ministri, secondo cui "è apprezzabile il rinvio a
settembre delle scadenze fiscali e contributive di alcuni
adempimenti, ma avrebbe dovuto essere generalizzato come avevamo
richiesto, così come molto apprezzabile è la cancellazione dei
versamenti di saldo ed acconto dell'Irap, ma anche qui però si
sarebbe dovuto prevedere non la cancellazione ma il rinvio a
novembre delle altre tipologie di acconto di imposte e
contributi collegati alle dichiarazione dei redditi. Comunque -
sottolinea il vertice del sindacato dei tributaristi - ora si
deve attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e poi,
come peraltro sottolineato anche da esponenti del Governo, mi
auguro che il Parlamento possa migliorarne i contenuti, e
renderli ancora più in linea con le necessità di un effettivo
rilancio del Paese, che non può prescindere dal rilancio delle
attività imprenditoriali e professionali", si chiude la nota
dell'Int. (ANSA).