(ANSA) - ROMA, 26 AGO - Una riforma fiscale "imponente è
assolutamente necessaria", tuttavia, "proprio perché il progetto
è di proporzioni considerevoli, in quanto deve eliminare un
numero spropositato di complicazioni, ripetizioni,
contraddizioni e vessazioni sedimentate nel tempo, richiede
trasparenza e condivisione con gli attori principali chiamati ad
applicarla: i commercialisti. A proposito di questo, non si può
non sottolineare l'anomalia istituzionale e procedurale che vede
l'Agenzia delle Entrate dettare l'agenda al Ministro. Se proprio
l'Agenzia delle Entrate vuol fare la sua parte, non versi
lacrime di coccodrillo e provveda a rimediare ad un sistema che
rilascia circolari esplicative tardive, o addirittura dopo la
scadenza e che spesso contengono interpretazioni che superano la
norma". Parola del presidente dell'Associazione nazionale
commercialisti (Anc), Marco Cuchel che, in una nota, evidenzia
come "la riformulazione del calendario dei versamenti,
annunciata in luglio dal ministro dell'Economia Roberto
Gualtieri, si dovrebbe sostanziare in un sistema che prevede
determinazione e versamento dell'importo dovuto su base mensile,
compreso il calcolo degli importi in deduzione. Tutto ciò non
potrà mai tradursi in una semplificazione, ma comporterà,
invece, un'enorme complicazione del sistema, che prevedrà ben 12
dichiarazioni annue, più l'eventuale conguaglio". Un sistema
così concepito, "oltre ad aggiungere farraginosità (e forse
anche onerosità), si scontra con il principio costituzionale
dell'equità fiscale nei confronti dei soggetti contribuenti,
creando disparità tra i percettori di reddito da lavoro
dipendente e le Partite Iva, i cui titolari non possono
effettuare alcuna previsione", e per il sindacato "è del tutto
evidente che questo progetto sia mosso dalla necessità di
ottenere un flusso continuo di liquidità, a beneficio delle
casse dello Stato oramai allo stremo". (ANSA).